Perché L'uomo di Schrödinger ?
C'è da dire che contrariamente a quanto si possa credere, il titolo è l'ultima cosa che ci si inventa. Nel senso che il titolo nasce dal libro finito, almeno a mio parere. Così fu per Leggere Hugo Pratt, come per Ti sto cercando, Nessun ricordo e Invito al massacro.
Avevo detto che il protagonista è un uomo che ha perso la memoria. Ebbene, a un certo punto, finito di scrivere il romanzo, ho ripensato alla condizione di un individuo senza memoria. Vivere senza avere coscienza del proprio passato è una condizione atroce poiché questa "ignoranza" si riverbera sul presente e impedisce di immaginare un futuro.
Le domande: chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Non hanno risposta. Almeno fino a quando questo passato non si schiude alla percezione.
Questo meccanismo mi ha ricordato il famoso paradosso del gatto di Schrödinger (si, proprio quello dove il gatto vivo e il gatto morto coesistono!). Erwin Schrödinger fu un grande scienziato, un fisico tra i maggiori studiosi della meccanica quantistica, nonché autore del famoso paradosso.
Questa coesistenza di stati mi ha fatto subito pensare al mio personaggio che allo stesso tempo è e non è. E così, eccovi spiegato il titolo e il suo senso.
Per una migliore comprensione di noi comuni mortali del paradosso affidiamoci alla spiegazione del dottor Sheldon Cooper:
In definitiva, solo leggendo il romanzo scoprirete qual è il destino del suo protagonista!
2 commenti:
Tutto ciò mi anche ricordato il film
"L'uomo senza passato" di Aki Kaurismäki.
Che con gelida precisione racconta
il faticoso incontro con il proprio destino,
e con gli annessi effetti collaterali.
Concordo poi, con la tua opinione sul titolo,
che personalmente considero il desiderato e celebrativo riassunto di un'impresa narrativa.
Saluti a te e all'illuminante Dott. Sheldon Cooper.
La pellicola di Kaurismaki è stata tra i miei punti di riferimento durante la composizione del romanzo, tanto che pensavo di dedicarci uno dei prossimi post! ;)
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