martedì 28 febbraio 2012

On Air su Radio Meridiano 12

Ieri sono stato contattato da Riccardo Di Vanna di Radio Meridiano 12, un'emittente radiofonica romana. Mi ha invitato a partecipare per oggi pomeriggio 28 Febbraio al programma che conduce: Aleph...come fu che il cagnolino rise.
Il programma è dedicato ai libri, alla letteratura e alla scrittura e va in onda ogni Martedì alle 18.15.
Quanti vorranno potranno ascoltarci questo pomeriggio in FM sui 97.500 di RadioMeridiano12 e in alternativa in streaming dal web site sempre dalle 18:15.
Il sottoscritto interverrà come autore di Leggere Hugo Pratt (Tunué, 2006) per parlare dell'autore di Corto Maltese, ma ci sarà spazio anche per i rapporti tra fumetto e letteratura e il graphic novel.
Dopo la segnalazione del mio racconto per Doppiozero tra Pagina 3, Primo Movimento e Tutta la città ne parla a Radio Tre Rai, sono molto contento di quest'altra cosa, dovete sapere infatti che qualche annetto fa ho collaborato in veste di speaker con un paio di emittenti radiofoniche e mi piaceva molto, peccato poi non aver potuto continuare quell'esperienza. Va bene, se vi va allora ascoltatemi questo pomeriggio.

lunedì 27 febbraio 2012

Invito al massacro - zeronove

Mentre si apportano le ultime revisioni dell'impaginato vi posto un'altra piccola anticipazione di Invito al massacro, il nuovo fumetto che ho scritto e sceneggiato per i disegni di Davide Garota e prossimamente in uscita con Tunué per il Napoli Comicon 2012 (29 Aprile - 1 Maggio) e quindi nel circuito delle librerie e fumetterie.
Jano, il protagonista della storia, si addormenta e sogna... per sapere cosa dovrete pazientare fino all'uscita del libro però.
Invito al massacro
è una storia dove il racconto sovente sconfina nelle dimensioni del sogno e dell'incubo, ma non solo per la verità. Ad ogni modo, bisognerà fare molta attenzione a quel che verrà mostrato nelle vignette, durante la lavorazione abbiamo messo molta cura per i dettagli e ogni cosa apparirà non a caso, ma al posto giusto e nel momento giusto. L'auspicio è che il nostro lavoro verrà apprezzato.

venerdì 24 febbraio 2012

Calexico



Ho scoperto i Calexico intorno alla fine degli anni novanta tramite i film di Sam Peckinpah per cui ero da poco infatuato e che i Calexico omaggiano con questo pezzo dedicato alla pellicola intitolata La ballata di Cable Hogue del 1970 (accidenti, questo mi fa venire in mente che presto o tardi dovrò dedicare un post a questo regista che adoro!).
Loro sono una band di Tucson, Arizona, fondata da Joey Burns e John Convertino, reduci dell'esperienza con i Giant Sand di Howe Gelb. I Calexico sono collocabili nella corrente dell'alt-country, un genere nato dalla fusione di country, jazz, rock psichedelico a sonorità tex-mex.
I Calexico suonano la musica della frontiera. Il loro suono mi è piaciuto da subito, sin dal primissimo ascolto, gli album Spoke del 1997 e The Black Light del 1998. E da allora continuo a seguire la loro produzione che trovo sempre di alta qualità e piacevole da ascoltare. Da Hot rail del 2000 e Feast of wire del 2003 fino ai più recenti Garden Ruin del 2006 e Carried to dust del 2008.
Con buona probabilità mi piace ascoltarli perchè da sempre vivo affacciato alla frontiera, sulle rive di un mare che si apre come una ferita che anche se non si vede arriva a toccare la Grecia, le coste mediorientali e l'Africa, e i loro suoni ti portano a viaggiare con la mente attraverso i confini. Mi piacerebbe un giorno ascoltare i Calexico dal vivo, ma ancora non mi è capitato.

mercoledì 22 febbraio 2012

Friedrich Dürrenmatt

Ho scoperto Friedrich Dürrenmatt diversi anni fa leggendo Napoleone, la miniserie Bonelli di Carlo Ambrosini. Nei primi albi infatti c'era tra i redazionali una rubrica a puntate sui maestri del noir, in una in particolare si ricostruiva un profilo dello scrittore svizzero - di lingua tedesca - che avrei imparato a conoscere e apprezzare. Iniziai leggendo le traduzioni di Il giudice e il suo boia per proseguire con Il sospetto. Dürrenmatt non è il classico scrittore affetto da quel "giallismo di provincia" così in voga negli ultimi anni dove si muore di noia e buoni sentimenti. No. Dürrenmatt è molto di più. Nelle sue storie emerge un sentimento oscuro. Un modo grottesco con cui scioglie i nodi del vivere civile mettendo a nudo le ipocrisie e i segreti inconfessabili celati dietro la scenografia della paradigmatica e brillante borghesia svizzera.
La scrittura di Dürrenmatt si svolge attraverso tensioni penetranti per giungere a visioni venate di satira acre e lucida. Le trame delle sue storie poliziesche avviluppano il lettore trascinandolo in un gorgo oscuro in cui nessuna luce sembra giungere a rischiarare le cause e i moventi. La realtà è rispecchiata nei suoi romanzi senza alcuna redenzione. Essa appare dominata dal caso e nessuna logica può condurre a conclusioni certe. Il destino umano è quello di un vagare nel buio senza dogmi né certezze in un labirinto di specchi.
Dürrenmatt
ha pure lavorato per il teatro e la radio, oltre ad essere un eccellente pittore. Nel tempo ho avuto modo di leggere altre sue opere che ho trovato tutte molto affascinanti come La promessa, La panne e giusto nei giorni scorsi Giustizia (recentemente riproposto appunto da Adelphi). Gran belle letture.

lunedì 20 febbraio 2012

Invito al massacro - zero otto

Mentre su Twitter è visibile già un dettaglio della copertina, condiviso on line da Massimiliano Clemente, direttore editoriale della Tunué, eccovi un'altra vignetta in anteprima tratta da una tavola di Invito al massacro, il nuovo romanzo a fumetti che ho scritto e sceneggiato per le illustrazioni di Davide Garota in uscita per il prossimo Napoli Comicon. Da sinistra vediamo Jano, il protagonista della storia, e i suoi amici Melo, Ciuzzo e Cola, personaggi che conoscerete leggendo il fumetto. Tutti assieme da ragazzi suonavano in una band. In un garage, Jano alla chitarra ritmica e voce, Melo alla chitarra solista, Ciuzzo al basso e Cola alla batteria. La cosa era iniziata per gioco suonando cover dei Velvet Underground, dei Clash e dei Sonic Youth. Poi Jano prese a scrivere le canzoni e il gruppo iniziò a suonare in giro per i pub. Erano i tempi dell'università.
Infine un mattino, svegliandosi, si resero conto che era senza dubbio troppo tardi. Per molte cose.

venerdì 17 febbraio 2012

Sepolto vivo

Lo vidi per la prima volta da ragazzino e la sequenza dell'uomo imprigionato e sepolto vivo nella cripta mi è rimasta impressa per sempre.
Ogni vero appassionato di cinema che si rispetti deve aver visto almeno una volta nella vita questo film. Per tacere dei cultori di Edgar Allan Poe. Si, perchè la pellicola è liberamente ispirata a La sepoltura prematura (titolo originale:The premature burial, 1884) uno dei Racconti del Terrore del grande scrittore di Boston.
Girato nel 1961 dal leggendario Roger Corman, regista di culto diventato celebre per i film horror ispirati alle opere di Edgar Allan Poe e per una produzione assai vasta di pellicole di genere, Sepolto vivo racconta la storia di Guy Carrel, uno studioso di medicina che vive isolato in una grande villa di campagna con la sorella Kate. Guy è assillato dalla paura di venir sepolto vivo, infatti è convinto che il padre, scomparso anni prima, fosse stato sepolto prematuramente nella cripta di famiglia a causa di un attacco di catalessi, la morte apparente. La fidanzata Emily tenterà di distoglierlo dalla sua ossessione, ma qualcosa non andrà per il verso giusto e Guy sembrerà destinato a rimanere prigioniero delle proprie paure. Il film, dotato di un fascino senza tempo, si segnala per la bravura degli attori - tra tutti un sontuoso Ray Milland nel ruolo del protagonista - e per l'atmosfera macabra e sinistra delle scene. Memorabili le sequenze oniriche degli incubi di Guy Carrel in cui il personaggio sogna la propria sepoltura prematura. Nel nuovo fumetto, Invito al massacro, c'è una sequenza interamente ambientata in un cimitero... a buon intenditor poche parole.

mercoledì 15 febbraio 2012

Commodore 64


Era il 1988. In quel tempo frequentava le Scuole Medie. Un periodo che a tutt'oggi ricorda con profondo e puro orrore (se Stephen King ha scritto un racconto come A volte ritornano non sarà certo stato per caso).
Era un luminoso pomeriggio d'Aprile quando in casa arrivò il Commodore 64.
Il ricordo di War Games, la pellicola del 1983 di John Badham con Matthew Broderick era vivo e vegeto nella mente del nerdelitico, malato inconsapevole ben inteso, solo anni dopo infatti prenderà consapevolezza della propria condizione, scoprendo quanto in realtà fosse molto diffusa. Ma non divaghiamo.
L'arrivo del Commodore 64 segnò uno spartiacque. C'era un prima e ci fu un dopo. Accanto ai fumetti, ai cartoni animati e ai romanzi d'avventure entrarono in scena i videogame. La storia cambiò, nulla fu più lo stesso. Non si sarebbe più solo limitato ad assistere. Avrebbe dato prova sul campo invece con centinaia di videogiochi, dato la caccia ai fantasmi e ai demoni con Ghost'n'goblins, avrebbe vinto il torneo di calcio con Emlyn Hughes International Soccer, completato tutti i quadri di Giana Sisters e i livelli di Wonder Boy, condotto una battaglia aerea sul Pacifico in 1942 e combattuto avvincenti incontri di arti marziali con Kung Fu Master e International Karate e infine invaso l'Unione Sovietica con Raid Over Moscow. Il tutto grazie a una semplice macchinetta, metà consolle e metà personal computer.
Oggi a volte vorrebbe che tutto fosse di nuovo tanto semplice, allora basterebbe digitare Load per vedere apparire sullo schermo la scritta Press Play on Tape. E tutto andrebbe a posto.

lunedì 13 febbraio 2012

Doom Patrol

Non ho mai nascosto il mio interesse per i fumetti targati Vertigo, una passione che risale alla prima metà degli anni '90 quando grazie alla Comic Art da un lato e alla Play Press dall'altro fu possibile leggere i vari Animalman, Doom Patrol, Transmetropolitan, Shade, Sandman, Swamp Thing e Hellblazer. Una gestione delle licenze che purtroppo non andò a buon fine, tanto che nel giro di poco tempo i fumetti Vertigo in pratica sparirono dal mercato italiano per riapparire pochi anni dopo, solo grazie alla Magic Press che pian piano ripropose i classici personaggi Vertigo lanciando anche alcune tra le nuove serie più interessanti come Preacher, Invisibles, Human Target o 1oo Bullets, questo fino all'avvento della Editorial Planeta che dal suolo iberico rilevò i diritti per il mercato italiano con i risultati che tutti sanno.
Da Gennaio, la notizia è ormai arcinota, è partita invece la gestione della Edizioni RW e per gli appassionati Vertigo l'auspicio è che si possa finalmente seguire i propri fumetti preferiti senza patemi d'animo. L'altro giorno appunto scrivevo del lancio previsto per Maggio di Sweet Tooth, ed ecco che assieme alla nuova creatura di Jeff Lemire la RW annuncia una ristampa filologica della Doom Patrol di Grant Morrison. Questa è una gran notizia signori! La fantastica run di Morrison sulla Doom Patrol è in buona parte inedita in Italia, perciò la speranza è che sia la volta buona per potersi gustare uno dei lavori migliori dello sceneggiatore scozzese. In Doom Patrol la scrittura di Morrison è densa d'inventiva e allo stesso tempo fresca e di immediata leggibilità con situazioni innovative e sequenze molto originali.

venerdì 10 febbraio 2012

Jeff Lemire

Ho scoperto Jeff Lemire quasi per caso, essendomi imbattuto nel suo Signor Nessuno (The Nobody, in originale), versione a fumetti de L'uomo invisibile, il classico romanzo di fantascienza di Herbert George Wells del 1897.
Signor Nessuno è uscito in Italia nel 2010 per la PlanetaDeAgostini, l'allora licenziatario per l'Italia dei diritti DC Comics-Vertigo. Avevo già letto un gran bene di Lemire, ma non avevo letto nulla di suo e in tutta sincerità ero attratto dall'argomento, dato che sono un appassionato de L'uomo invisibile, da quando per la precisione ho visto il film che ne ha tratto James Whale nel 1933 con l'impareggiabile Claude Rains nel ruolo del protagonista.
Finita la lettura poi il lavoro di Lemire mi ha conquistato per l'efficacia con cui ripropone e rende attuale lo spirito del romanzo originale di H.G. Wells, attraverso un segno immediato ed espressivo e uno storytelling molto accurato e calzante. Insomma, Lemire è un grande talento.
Speravo che in Italia pubblicassero qualcos'altro di questo bravo autore, avevo letto delle buone recensioni di Essex County (uscito negli U.S.A. per Top Shelf), ma è di oggi la notizia che a Maggio per la neonata RW Edizioni, neo-licenziataria per l'Italia dei diritti Dc Comics - Vertigo, uscirà il primo volume di Sweet Tooth intitolato Fuori dai guai (uscito negli U.S.A. proprio sotto etichetta Vertigo). Molto bene, ricordiamoci di prenotarne una copia.

mercoledì 8 febbraio 2012

Invito al massacro - zerosette



Come avevo già fatto tempo fa, posterò qualcosa di diverso invece della solita vignetta in anteprima per suggerirvi un riferimento a Invito al massacro, il nuovo romanzo a fumetti che ho realizzato con Davide Garota prossimamente in uscita per Tunuè. Anche stavolta l'ipertesto, la scelta di qualcosa di esterno che però ha un certo legame con Invito al massacro, è caduta sul cinema e in particolare su L'imperatore di Roma, la struggente pellicola girata nel 1987 dal regista Nico D'Alessandria.
Non è un collegamento di cui ero consapevole, nonostante abbia visto questo film almeno tre volte, solo in questi giorni mi sono reso conto delle affinità che esistono tra il film e Invito al massacro. Ad ogni modo, se non avete ancora visto L'imperatore di Roma fatelo perchè ne vale la pena. Per Invito al massacro basterà pazientare invece fino al Napoli Comicon 2012.


lunedì 6 febbraio 2012

Shining

Per una strana combinazione del destino ho letto Shining, il romanzo di Stephen King, ben prima di aver visto l'omonima pellicola girata da Stanley Kubrick. Il romanzo è del 1977 e l'ho letto in edizione tascabile nei primi anni novanta, mentre il film è del 1980 e lo vidi per la prima volta in vhs poco tempo dopo aver letto il libro. Teniamo a mente però che all'epoca non era così semplice procurarsi e vedere un film senza noleggiarlo in vhs o beccarlo in tv. Basta, come fu come non fu avvenne che vidi il film solo dopo aver letto il libro. Trovai molte differenze nella trama rispetto al romanzo, certe cose scritte fanno un effetto che non sempre è possibile rendere al cinema e alcune parti del libro erano state tagliate per ragioni linguistiche. Il libro è una magnifica storia di fantasmi scritta come Dio comanda. Il film ha qualcosa di più oscuro e ambiguo. Nel libro il male era qualcosa legato agli individui, incarnato dai fantasmi che infestavano l'albergo, e i personaggi, Jack Torrence in primis, erano in fondo vittime, per quanto Jack Torrence covasse un'enorme frustrazione, il fallimento come scrittore - che nel film è sovrastata da un male ancestrale e oscuro.
Magnifica l'interpretazione di Jack Nicholson, per quanto ispirata dallo scrittore alcolizzato e in crisi interpretato magistralmente da Ray Milland in Lost weekend (1945) di Billy Wilder.
Jack Torrance è impazzito perchè non riusciva più a scrivere
.
REDRUM, REDRUM, REDRUM!

venerdì 3 febbraio 2012

Fumetto interruptus

Avevo prenotato un paio di bei volumi in fumetteria, che a seguito del blocco degli autotrasportatori ha subito una serie di ritardi nella consegna delle pubblicazioni, e mi ritrovo così ad aspettare che arrivino. Si tratta per altro di due cose che aspettavo con una certa attesa - la versione integrale de Gli anni dello Sputnik di Baru (Coconino) e di Adios muchachos (Rizzoli Lizard), versione a fumetti sceneggiata da Matz (Alexis Nolent) e illustrata da Paolo Bacilieri dell'omonimo romanzo di Daniel Chavarria.
Ho sempre letto molti libri e fumetti, ma da qualche tempo per ottimizzare tempi e risorse ho selezionato i miei acquisti con una certa logica e di conseguenza le mie letture adesso con tutti questi ritardi scarseggiano tanto che mi sono ridotto a rileggere roba vecchia, che va sempre bene per il mio sviccio gulliver, ci mancherebbe, le riletture sono sempre gustose, ma comincio a sentirmi come tagliato fuori. Ok autotrasportatori, avete le vostre buone ragioni, ma presto o tardi i nodi verrano al pettine. Moloko Vellocet al Korova Milk Bar. Ripeto Moloko Vellocet.

mercoledì 1 febbraio 2012

Antonio Segura

Mentre mi ritrovavo a rimuginare sul nuovo post da scrivere come un fulmine a ciel sereno mi giunge la notizia della morte dello sceneggiatore spagnolo Antonio Segura.
Antonio Segura è tra i miei sceneggiatori preferiti, tempo fa vi ho scritto di una mia recente rilettura del Kraken che Segura realizzò assieme al disegnatore Jordi Bernet. Le sue sceneggiature mi hanno sempre colpito per la solidità della scrittura e la destrezza nella gestione del racconto.
Gli inizi della carriera di Segura, nato nel 1947 a Valencia, si collocano alla fine degli anni settanta, in concomitanza con la rinascita dell'editoria spagnola seguita alla fine della dittatura franchista, quando per i disegni di Leopoldo Sanchez scrive il fumetto Bogey. Negli anni ottanta inizierà una proficua collaborazione con Jordi Bernet prima, con cui produrrà fumetti di grande seguito di genere fantastico come Sarvan e Kraken, mentre in seguito lavorerà con José Ortiz a serie come Orka, Morgan, Hombre e Burton & Cyb, ma in Italia probabilmente è più noto per le sue collaborazioni con la Sergio Bonelli Editore avendo sceneggiato due albi di Magico Vento - I cancelli dell'inferno e Sangue blu - e diversi maxi speciali di Tex - Il cacciatore di fossili, L'oro del sud, I due volti della vendetta, Il treno blindato, Lungo i sentieri del west e L'ora del massacro. Il 2012 sta confermando lo spirito boia del 2011 - nell'ultimo anno infatti ci hanno lasciato per sempre altri autori di fumetti e letteratura...- insomma, raccontare storie non ci salverà dalla tomba, sappiatelo.