lunedì 22 ottobre 2018

L'attrazione di Lucas Harari

L'attrazione di Lucas Harari in un primo momento affascina sopratutto a livello visivo. 
La suggestione delle immagini, una versione della ligne-claire franco-belga tradizionale tradotta con un segno sinistro e oscuro, unita alla singolarità delle inquadrature che compongono le tavole di questo fumetto innescano una forma di seduzione che non lascia via di scampo al lettore. 
Sulla spinta di questo effetto "gravitazionale" procediamo nella lettura finendo invischiati nella trama tessuta da una scrittura essenziale eppure gravida di zone d'ombra e spazi nascosti.  Sconfinamenti verso qualcosa che travalica il reale per farsi leggenda, magia, apparato sovrannaturale.
La nuova direzione editoriale delle collane Coconino dettata da Ratigher, d'altronde, sembra proprio spingere lo sguardo un po' più in là del "mero documento" per oltrepassare la linea di demarcazione tra l'immaginario e la cosiddetta realtà. 
Le maglie si allargano. I confini del reale diventano labili. Attraverso gli strappi si intravede l'ignoto. Si attinge alla fantasia, all'immaginazione. All'irrazionale. D'altronde è proprio quello che succedeva ne La fortezza pterodattilo, l'antologia di fumetti brevi dello stesso Ratigher uscita per Coconino Press.
Personalmente, apprezzo molto questa direzione nuova impostata da Ratigher e L'attrazione di Lucas Harari ne è esemplificazione emblematica.
La trama è semplice: Pierre, studente parigino di architettura, sta preparando la tesi di laurea studiando le Terme di Vals, famoso edificio progettato dall’architetto elvetico Peter Zumthor.
Quale mistero nasconde la gelida configurazione degli ambienti dove roccia, acqua e luce si integrano alla perfezione? Qual è il significato delle leggende raccontate sottovoce dalla gente del villaggio di montagna? Forze oscure, energie occulte e presenze innominabili animano un racconto ai confini della realtà. Provate a leggerlo, ma non dite che non vi avevo avvisati.

2 commenti:

Travel Gudu ha detto...

Interessante, peccato che in generale questi fumetti "non mainstream" sono molto costosi e acquistabili in poche librerie od on line. Anche le fumetterie di provincia tengono a non "spingere" questi prodotti per paura di non venderli...

GiovanniMarchese ha detto...

Sì, l'unico limite di queste produzioni sono il costo in termini assoluti visto che la confezione editoriale è curata e la stampa di tutto rispetto ma sono rimaste spesso le uniche proproste narrative a fumetti che offrono spunti interessanti e che lasciano il segno.
Il fumetto popolare più economico negli ultimi anni in generale arranca a livello grafico/testuale. Sul versante fumetterie è comprensibile la ritrosia, non hanno diritto di reso sull'inveduto quindi prendono solo ciò che viene prenotato, ma in genere arrivano quasi subito. Oppure bisogna rivolgersi a una libreria di fiducia o direttamente on line. Ma ne vale la pena.