Le viscere del Bronx di Peter Milligan e James Romberger, L'inverno del disegnatore di Paco Roca, Pompa i bassi, Bruno! di Barù, Caricature di Dan Clowes, All star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely, Blacksad - Arctic nation di Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido, Hellboy - L'uomo deforme e altre storie di Mike Mignola e Richard Corben e Il bel tempo di Joe Matt. Buone letture e buon 2012!
giovedì 29 dicembre 2011
L'uomo dei fumetti
Le viscere del Bronx di Peter Milligan e James Romberger, L'inverno del disegnatore di Paco Roca, Pompa i bassi, Bruno! di Barù, Caricature di Dan Clowes, All star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely, Blacksad - Arctic nation di Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido, Hellboy - L'uomo deforme e altre storie di Mike Mignola e Richard Corben e Il bel tempo di Joe Matt. Buone letture e buon 2012!
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martedì 27 dicembre 2011
Trinità
Non credo sia il caso di dargli un'importanza vitale, ma ripensando all'anno che sta per concludersi mi chiedevo quali cose tra libri, film e fumetti "incontrati" nel 2011 mi rimarrano più impresse da un punto di vista estetico e non solo. Ripensando ai libri, ne avrò letti poco più di una decina credo - fumetti esclusi - tra i quali vorrei menzionarne almeno tre: Perturbamento di Thomas Bernhard, Il giudizio della sera di Sebastiano Addamo e Marinai perduti di Jean Claude Izzo.
Per quanto riguarda i film, anche lì saranno stati poco più di dieci, tra cui menzionerei Corpo celeste di Alice Rohrwacher, Drive di Nicolas W. Refn e Miracolo a Le Havre di Haki Kaurismaki. Infine i fumetti. Non saprei dire quanti ne ho incontrati, sicuramente in misura molto maggiore. Arduo stringere il cerchio a tre titoli, ma ci proverò: Sabato tregua di Andrea Bruno, X'ed out di Charles Burns e Phonx di Paolo Bacilieri. Consapevole di aver operato esclusioni dolorose, prometto di tornare sull'argomento con una lista più ampia di titoli a fumetti da consigliare dall'anno che va a chiudersi.
Per quanto riguarda i film, anche lì saranno stati poco più di dieci, tra cui menzionerei Corpo celeste di Alice Rohrwacher, Drive di Nicolas W. Refn e Miracolo a Le Havre di Haki Kaurismaki. Infine i fumetti. Non saprei dire quanti ne ho incontrati, sicuramente in misura molto maggiore. Arduo stringere il cerchio a tre titoli, ma ci proverò: Sabato tregua di Andrea Bruno, X'ed out di Charles Burns e Phonx di Paolo Bacilieri. Consapevole di aver operato esclusioni dolorose, prometto di tornare sull'argomento con una lista più ampia di titoli a fumetti da consigliare dall'anno che va a chiudersi.
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venerdì 23 dicembre 2011
L'uomo nudo
Il cd è il primo album del cantautore Mapuche. Ora non starò qui a sprecare parole sulla bontà dei testi o la qualità degli arrangiamenti. Dico soltanto che a me il disco è piaciuto parecchio. L'ho trovato sincero, una dote assai rara oggigiorno. E ironico. La voce emblematica di una generazione. Mapuche (si legge mapuce!) è presente su Myspace.
Chi segue Nerdelite sa che di tanto i tanto ho parlato pure di musica. Probabilmente vi sarete fatti un'idea dei miei gusti.
Ad ogni modo, è possibile ascoltare L'uomo nudo on line e gratis, così che possiate farvi una vostra idea.
Mapuche la scorsa estate aveva anche pubblicato con Doremillaro Records un Ep intitolato Anima Latrina. Anche quello si può ascoltare gratis e on line.
mercoledì 21 dicembre 2011
Brian di Nazareth
Tra pochi giorni sarà il compleanno di Brian, il giudeo-romano protagonista della pellicola Life of Brian, tradotto in Italia come Brian di Nazareth, capolavoro dei Monty Python. Mi auguro che sappiate chi siano i Monty Python, altrimenti che le piaghe d'Egitto possano cogliervi!
Il film del 1979, accusato di blasfemia, è una parodia del cristianesimo e allo stesso tempo una satira sull'integralismo religioso e non, forse per questo motivo in Italia è stato distribuito solo nei primi anni '90 - è risaputo infatti come in questo paese ci siano da sempre due Stati, la Repubblica e il Vaticano. Però Brian di Nazareth è un gran bel film. E per giunta stimola una riflessione su temi profondi e sul pensare con la propria testa. Sarà per questo che fa paura? Vabbè, che dire? Così va il mondo. Buon compleanno Brian!
Il film del 1979, accusato di blasfemia, è una parodia del cristianesimo e allo stesso tempo una satira sull'integralismo religioso e non, forse per questo motivo in Italia è stato distribuito solo nei primi anni '90 - è risaputo infatti come in questo paese ci siano da sempre due Stati, la Repubblica e il Vaticano. Però Brian di Nazareth è un gran bel film. E per giunta stimola una riflessione su temi profondi e sul pensare con la propria testa. Sarà per questo che fa paura? Vabbè, che dire? Così va il mondo. Buon compleanno Brian!
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lunedì 19 dicembre 2011
Willy Wonka
Non ricordo con esattezza quando, ma sarà stato sicuramente durante gli anni delle scuole elementari. Le vacanze di Natale iniziavano e fino alla Befana niente compiti e maestra e basta alzarsi presto la mattina ma solo fumetti, cartoni animati e niente noia. Bei tempi! Si, sarà stata la prima metà degli anni '80, grossomodo. Ad ogni buon conto ricordo pure che in televisione davano film memorabili e assolutamente fondamentali e che grossomodo replicavano tutti gli anni durante le vacanze di Natale.
I Gremlins, La storia infinita, Nel fantastico mondo di Oz, La storia fantastica ma sopratutto Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (quello del '71, ovvio! Non parlatemi di quella ciofeca uscita nel 2005!). Buone feste!
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venerdì 16 dicembre 2011
Dolce attesa
Dall'esordio la rubrica continua a presentare racconti brevi di autori che vivono la "dolce attesa". Raymond Carver scrisse che lo scrittore è "colui che porta notizie da un altro mondo", Dolce attesa rappresenta allora una finestra sulle esistenze precarie e disilluse eppure cariche di tensione della generazione delle opportunità negate.
Da oggi su Dolce attesa è presente anche un mio racconto che si intitola Congedo illimitato. Potete vederlo qui. Fatemi sapere. Buona lettura!
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mercoledì 14 dicembre 2011
Midnight in Paris
A me i film di Woody Allen convincono sempre. Credo che questa qualità derivi dal fatto che le sue pellicole sono belle perchè scritte molto bene. Si avverte come alla base ci sia una scrittura solida. Vedere i suoi film e studiarne la struttura, i personaggi, è sempre stato un godimento per me, e un riferimento per la buona scrittura in generale.
Ieri ho visto Midnight in Paris, l'ultimo lavoro di Woody Allen. Quante volte si ha la sensazione, anzi, la netta certezza, che se avessimo fatto scelte diverse nella vita oggi le cose andrebbero senz'altro meglio? Che se avessimo vissuto in un'epoca diversa avremo senz'altro realizzato i nostri sogni? Illusioni? Forse. Midnight in Paris è una pellicola deliziosa che approfondisce in chiave universale questi temi, centrali nella vita di uno scrittore. Ci si immedesima nel protagonista con immediatezza. Si, dopo ci si sente più leggeri. Forse anche più saggi. Un buon film, vedetelo se potete.
Ieri ho visto Midnight in Paris, l'ultimo lavoro di Woody Allen. Quante volte si ha la sensazione, anzi, la netta certezza, che se avessimo fatto scelte diverse nella vita oggi le cose andrebbero senz'altro meglio? Che se avessimo vissuto in un'epoca diversa avremo senz'altro realizzato i nostri sogni? Illusioni? Forse. Midnight in Paris è una pellicola deliziosa che approfondisce in chiave universale questi temi, centrali nella vita di uno scrittore. Ci si immedesima nel protagonista con immediatezza. Si, dopo ci si sente più leggeri. Forse anche più saggi. Un buon film, vedetelo se potete.
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lunedì 12 dicembre 2011
Invito al massacro - zerocinque
Si, dunque, considerato che passerà ancora del tempo prima di vedere il fumetto in cartaceo, di tanto in tanto posterò qualche anteprima come l'altro giorno oppure come in questo caso qualcosa di suggestivo che abbia a che fare in qualche modo con la storia di Invito al massacro. In effetti non è la prima volta che metto qui un collegamento esterno al fumetto, una sorta di "ipertesto" che ha un qualche legame col racconto. Bene, potete rivedere tutto utilizzando il tag nuovo fumetto (o Invito al massacro, è uguale) e seguendo questo filo non vi rovinerete l'eventuale lettura, ma potrete pian piano entrare nello spirito e nel mondo di Invito al massacro.
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venerdì 9 dicembre 2011
Fumetto tra arte e intrattenimento

Perchè se da un lato gli autori italiani mostrano una tendenza verso la "specializzazione" è anche vero che gli editori sono in un certo senso specializzati. Pensiamo ad esempio alla Bonelli. Immagino che troverebbero difficoltà e resistenze, nel caso volessero produrre fumetti d'intrattenimento ma dal respiro indipendente. E lo scrivo con rammarico, poichè dall'incontro tra le due dinamiche penso che potrebbero uscire delle cose davvero belle da leggere. Per esempio, negli Stati Uniti la Vertigo è nata più o meno in questo modo. Personaggi classici, affidati per un episodio o per un ciclo fuoriserie ad autori indipendenti che avevano fatto cose diverse.
Si, immagino che Nigro mi annovererebbe tra gli "indipendenti". Però, se mi proponessero di scrivere una storia con un personaggio d'avventura tradizionale, io non direi di no a priori. Risponderei: parliamone. (in alto, uno splendido Tex Willer di Paolo Bacilieri)
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mercoledì 7 dicembre 2011
Invito al massacro - zeroquattro
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lunedì 5 dicembre 2011
Tutto fumetto e niente fumo
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venerdì 2 dicembre 2011
Miracolo a Le Havre
Avevo già scritto qualcosa a proposito del regista finlandese. Apprezzo molto i suoi lavori e le mie aspettative, che erano alte per questa nuova pellicola, sono state ampiamente ripagate. Miracolo a Le Havre colpisce per l'intensità delle immagini, il racconto filmico non ti investe come un treno, no, non è quel tipo di forza, poiché ciò che trascina lo spettatore è l'essenzialità. Pochi dettagli ma fondamentali. La luce, i colori, gli oggetti, gli attori, le espressioni, gli sguardi e i gesti. Tutto è presente nella misura giusta. Concentrata. La sintesi, che poi è la cifra stilistica del regista. E si, certo, anche la storia è semplice, ironica ma profonda. Fatte le debite proporzioni - e ci mancherebbe altro - la trama mi ha ricordato un mio lavoro di qualche anno fa: Ti sto cercando.
Un film, ma anche un romanzo o un fumetto, possono essere belli o brutti di per sè, a prescindere dall'argomento che affrontano, ma Miracolo a Le Havre racconta molto più di quel che appare. Dice anche qualcosa che di questi tempi ci servirà. Si, il bel cinema è ancora possibile, dopotutto.
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