sabato 26 ottobre 2013

Terra Ignota

Ai romanzi fantasy in genere si addebita l'eccessiva lunghezza e la prevedibilità della trama, nonché la pochezza di caratterizzazione dei personaggi, il tutto, come avviene spesso per taluna narrativa di consumo, a ragion veduta.
Non è il caso di Terra Ignota - Risveglio, primo tomo di una annunciata trilogia fantastica a opera di Vanni Santoni HG, già noto alle patrie lettere semplicemente come Vanni Santoni, l'autore del libro di culto Personaggi precari, che qui aggiunge al proprio nome la sigla HG (in omaggio alla Dissipatio Humani Generis di Guido Morselli).
Gli archetipi fondamentali del fantastico ci sono tutti dentro Terra Ignota, il viaggio e la ricerca, la magia e gli incantesimi, le visioni e la pugna armata, mescolati con sobrietà e eleganza a ascendenze letterarie di nobile lignaggio (da Virgilio a Ludovico Ariosto fino a Dino Buzzati e Italo Calvino, fra gli altri) in una miscela dal sapore agrodolce in cui cultura alta e letteratura di consumo vanno a braccetto senza troppi patemi.
Personalmente non sono mai stato un appassionato del genere fantasy, tuttavia come lettore ho ricevuto il mio personale imprinting col Sandokan di Emilio Salgari e il Pinocchio di Collodi, tra gli altri e restando nell'ambito italiano; la dimensione avventurosa e fantastica l'ho sempre gradita e perciò questo Terra Ignota, a mio personale giudizio, si è rivelata un'avventura assai godibile da leggere.
Presumo che l'appassionato lettore del fantasy tradizionale potrebbe rilevare delle interessanti varianti, delle novità nel testo di Santoni rispetto ai canoni del genere, irritualità che segnerei come tentativi di innovare un linguaggio e sviluppare una via italica al genere fantasy, una mossa che affonda le radici nella letteratura tout court nazionale. Insomma, il libro potrebbe essere anche suggestivo da leggere per chi del fantasy è digiuno del tutto. Ma in massima misura mi sentirei di consigliarlo ai pre-adolescenti e con l'auspicio che possano appassionarsi alla lettura.