martedì 20 novembre 2012

Sceneggiatore dell'Incubo




Quando ho iniziato a leggere il Dylan Dog di Tiziano Sclavi internet come lo conosciamo e usiamo oggi non esisteva ancora. Nemmeno i cellulari, per intenderci. L'informazione e l'approfondimento sui fumetti era cartacea. E ad ogni modo il creatore dell'Indagatore dell'incubo era un personaggio avvolto nel mistero. Non si lasciava fotografare. Non si lasciava intervistare. Men che meno si poteva incontrarlo alle fiere di fumetto.
Altri tempi, d'altronde io ho i capelli grigi non per nulla. Ho voluto condividere questa intervista che ho pescato su YouTube in memoria dei bei tempi. Andati. Quando si aspettava con trepidazione il prossimo numero di Dylan Dog sbirciando sulla quarta di copertina dell'albo l'anteprima del numero successivo. Vediamo... ad esempio Il mistero del Tamigi. Una creatura spettrale emerge alle spalle di Dylan Dog dalle acque scure e limacciose del Tamigi... brandendo la punta di un arpione arrugginito. L'Indagatore dell'incubo ha appena scoperto il cadavere insanguinato di una ragazza sulla sponda del fiume... un oscuro battello si scorge in lontananza tra la nebbia che avvolge la scena... Si. Erano proprio altri tempi.

sabato 17 novembre 2012

Il Trillo del Diavolo


Il Trillo del Diavolo è una sonata per violino composta dal musicista Giuseppe Tartini. Nota per essere tecnicamente molto difficile da eseguire. Inutile aggiungere che è molto bella. Certo, anche famosa perché Dylan Dog suonava un arrangiamento per clarinetto di questa sonata nelle vecchie storie di Tiziano Sclavi (oggi non so).

illustrazione di Louis Léopold Boilly
Pare che l'ispirazione per questa composizione fosse venuta a Tartini da un incubo avuto durante una notte del 1713 che lo stesso musicista ricordava in questi termini:
« Una notte sognai che avevo fatto un patto e che il diavolo era al mio servizio. Tutto mi riusciva secondo i miei desideri e le mie volontà erano sempre esaudite dal mio nuovo domestico. Immaginai di dargli il mio violino per vedere se fosse arrivato a suonarmi qualche bella aria, ma quale fu il mio stupore quando ascoltai una sonata così singolare e bella, eseguita con tanta superiorità e intelligenza che non potevo concepire nulla che le stesse al paragone. Provai tanta sorpresa, rapimento e piacere, che mi si mozzò il respiro. Fui svegliato da questa violenta sensazione e presi all'istante il mio violino, nella speranza di ritrovare una parte della musica che avevo appena ascoltato, ma invano. Il brano che composi è, in verità il migliore che abbia mai scritto, ma è talmente al di sotto di quello che m'aveva così emozionato che avrei spaccato in due il mio violino e abbandonato per sempre la musica se mi fosse stato possibile privarmi delle gioie che mi procurava. »

giovedì 15 novembre 2012

Invito al massacro su Mangaforever

Gustavo, padre di Jano Malacarne
Su Mangaforever, importante sito di informazione sui fumetti, è stata pubblicata una recensione di Invito al massacro a cura di Sergio L. Duma. 
C'è un passaggio del testo che mi ha colpito, quando afferma "La storia è ambientata in una Sicilia sospesa tra una realtà squallida e tragica e una sua percezione onirica e surreale e l’alternanza di questi due aspetti è la cifra stilistica dell’opera".
Trovo interessante ascoltare o leggere punti di vista su ciò che ho scritto e pubblicato; talvolta sono d'accordo, altre no. Altre ancora sono sorpreso. 
In questo caso sono compiaciuto il giusto poiché il recensore ha colto e comunicato alcuni punti focali della storia a cui tengo molto.
Mi incuriosisce vedere Invito al massacro recensito su un sito che si chiama Mangaforever. Io non ho letto moltissimi fumetti giapponesi, non abbastanza da definirmi un manga-fan, ecco, ma a sufficienza ritengo per farmi un'idea. Alcuni autori giapponesi li ammiro molto. Katsuhiro Otomo su tutti, di cui ho letto tutto quello di suo che hanno pubblicato in Italia (e tra gli altri autori giapponesi apprezzo anche Satoshi Kon, Yukito Kishiro, il duo Kazuo Koike e Ryoichi Ikegami e per certi versi anche Kentaro Miura e Hiroaki Samura). Magari gli appassionati di manga che leggono Mangaforever potranno incuriosirsi e leggere Invito al massacro. Come lettore prima, e come autore dopo, non amo gli steccati ma solo le buone storie.

lunedì 12 novembre 2012

Diabolik in TV


Pochi giorni fa è stato presentato il teaser trailer delle serie televisiva ispirata ai fumetti di Diabolik che andrà in onda nel 2014. Che sia la volta buona per vedere finalmente un adattamento televisivo come Dio comanda di uno dei personaggi più popolari del fumetto italiano? A giudicare dal trailer sembrerebbe di sì.
E Diabolik sin dalla sua comparsa è sempre stato all'avanguardia. Creato nel '62 dalle leggendarie Angela e Luciana Giussani con il fondamentale apporto grafico di Enzo Facciolo, Diabolik è stato il primo eroe negativo del fumetto italiano, in pratica. E anche il primo personaggio a rompere gli schemi linguistici del fumetto popolare fungendo da apripista alla felice stagione degli eroi neri (Kriminal e Satanik, su tutti). Oserei dire che probabilmente senza Diabolik  non sarebbe arrivato forse nemmeno Lo Sconosciuto di Magnus.
Ad ogni modo, il tema è un altro: perchè il fumetto italiano pur possedendo decine di personaggi popolari e protagonisti di migliaia e migliaia di ottime storie non è mai giunto sugli schermi televisivi e cinematografici con altrettanta forza narrativa ed impatto visivo? 
Fermiamoci alla santa trinità del fumetto popolare italiano, i personaggi letti e conosciuti da un pubblico vastissimo e variegato, icone dal sicuro ritorno commerciale: Tex, Diabolik e Dylan Dog. Bene. Di Tex è stato prodotto solo un lungometraggio diretto da Duccio Tessari nei lontani anni '80, Tex e il Signore degli Abissi, che nelle intenzioni originali avrebbe dovuto fungere da episodio pilota per una serie televisiva mai decollata. Sulla pellicola gravano giudizi controversi. 
Quanto a Dylan Dog, il recente film omonimo del 2010 si è rivelato una grossa delusione per tutti i lettori dell'indagatore dell'incubo: lontano anni luce dallo spirito del personaggio di Tiziano Sclavi. A dirla completa a Diabolik fu anche dedicata una pellicola negli anni '60 diretta da Mario Bava e dagli esiti altrettanto contradittori.
L'auspicio è che questa nuova serie televisiva ispirata a Diabolik possa segnare una svolta. Da non sottovalutare anche il contemporaneo lancio di una nuova serie a fumetti legata al personaggio e alla serie TV. Alla Astorina, la lungimirante casa editrice di Diabolik, insomma, pensano in grande. Bravi.

sabato 10 novembre 2012

Sul pianeta perduto

Da pochi giorni in edicola Sul pianeta perduto, l'ultimo lavoro di Paolo Bacilieri (realizzato in collaborazione con il soggettista e sceneggiatore Antonio Serra) pubblicato per la Bonelli.
Non farò una recensione perché qualcuno l'ha già fatto, e poi vorrei solo esprimere la goduria con cui ho attraversato la lettura di Sul pianeta perduto.
L'ho letto a sessioni, con entusiasmo crescente, gustandomi di volta in volta l'attesa della lettura come non mi capitava da tempo con un fumetto Bonelli.
A quanti amano la fantascienza pop avventurosa.
A quanti amano i fumetti coi disegni belli.
A quanti amano i fumetti con storie avvincenti, dialoghi brillanti e personaggi azzeccati. A quanti amano i fumetti perché sono inanzitutto divertenti e piacevoli da leggere (e poi magari per caso ti fanno pure riflettere sulla vita e sul mondo che non è male). A ognuno di loro consiglio vivamente la lettura di questo bel volumone a fumetti!
Una ventata di freschezza. Vi riconcilierà con il ragazzino che è in voi che leggeva i fumetti con voluttà sotto il banco e di nascosto dai professori (ovvero come il sottoscritto). Molti vi diranno che Sul pianeta perduto non è realistico, che non è verosimile, che non è originale. Lasciateli stare alle loro letture noiose e impegnate. Un grande plauso e un grazie invece a Antonio Serra e Paolo Bacilieri per l'eccellente lavoro svolto. Buona lettura!


giovedì 8 novembre 2012

Bram Stoker

Doodle di Google per Bram Stoker


Oggi ricorre il 165° anniversario dalla nascita di Bram Stoker, il celebre autore del romanzo Dracula.
La figura di Dracula il vampiro è radicata nell'immaginario collettivo come poche altre. Tanto che l'autore scompare letteralmente di fronte al personaggio.
Il conte Dracula in particolare è talmente celebre e famoso in tutto il mondo, per via delle centinaia di adattamenti cinematografici e non solo che a volte, considerando anche l'enorme popolarità dei vampiri, mi chiedo quanti abbiano effettivamente letto il libro di Stoker del 1897 da cui tutto ebbe inizio.
Ho letto, naturalmente, il romanzo Dracula, e anche alcuni racconti fantastici di Stoker che ammetto di aver trovato molto buoni e avvincenti. Insomma, oltre Dracula, Stoker è stato un valido scrittore e narratore che merita senz'altro di essere scoperto. Anzi, a mio parere la sua opera è una lettura fondamentale per chiunque intenda scrivere storie ai confini della realtà.

lunedì 5 novembre 2012

Grazie

Nel complesso il libro è molto interessante e, nel panorama odierno di bio-comics o di docu-comics o di report-comics, è vera letteratura disegnata.

A nome degli autori di Invito al massacro, Jano Malacarne sentitamente ringrazia. 
In un'epoca di giurie distratte, premi di plastica e riconoscimenti su commissione, i complimenti di un Vero Grande del fumetto valgono più di qualsivoglia pubblico encomio.

venerdì 2 novembre 2012

Halloween


Andavo alle elementari e ogni anno per i Morti (la Commemorazione dei Defunti, ovvero il 2 di Novembre) c'era un gruppo di ragazzini nel paese dove sono cresciuto che si mascheravano da straccioni armati di bastoni e ferrivecchi. Passavano casa per casa a chiedere dolci o biscotti altrimenti avrebbero fatto danni. Era una cosa che si faceva da sempre, a detta di molti. E allora Halloween lo si conosceva solo per via dei film e telefilm americani e negli anni perciò mi sono sempre chiesto a cosa risalisse quella strana tradizione.
Di certo nel Meridione d'Italia, sin dal Medioevo, c'era l'usanza da parte dei poveri di chiedere l'elemosina nelle ricorrenza di Ognissanti (il primo di Novembre). Il cibo veniva richiesto in cambio di preghiere per la Commemorazione dei Defunti. I miei nonni invece mi raccontavano per esempio che da bambini per i Morti ricevevano in dono mandorle, fichi secchi e mostarda.

Senza dover per forza di cose scomodare il culto pagano di Pomona e dei Parentalia dell'antica Roma, celebrare Halloween non è in fondo qualcosa di totalmente avulso dalla nostra tradizione. Halloween si sovrappone e si innesta su un sostrato di tradizioni pagane scolorite e mai sopite in quanto declinate dalla cultura religiosa nel tempo sotto altre forme. Tradizioni che prima di essere cristianizzate erano le feste pagane delle civiltà agricole che celebravano la fine della stagione calda e l'approssimarsi dell'inverno associato all'idea della morte. Allora c'era anche la credenza che i Morti, gli spiriti dell'oltretomba, potessero influenzare l'andamento dei futuri raccolti per cui bisognava ingraziarsi il loro benvolere.
Oggi Halloween è per i bambini solo un'occasione di divertimento. E di paura. Ma una paura per gioco. Che finisce. L'orrore è perciò una liberazione, come diceva Lucio Fulci, in cui francamente non c'è nulla di male.