Lanciata già da qualche tempo, la
collana LIVE della
Newton Compton Editori con le uscite a 99 centesimi ha animato un vivace dibattito, vedete per esempio il pezzo di
Luigi Bicco. Come avvenne per l'iniziativa legata alla narrativa in economica prezzata a 9,90 €, su cui segnalo il contributo di
Giampaolo Simi.
Ben vengano iniziative del genere.
Nei '90 oltre che giovincello e squattrinato fui un fervente sostenitore dei
100 pagine mille lire grazie alle quali potei conoscere e leggere decine di capolavori della letteratura di ogni genere. Quella collana fu una "nave scuola" per molti aspiranti lettori forti.
Perché una persona dovrebbe rinunciare al piacere della lettura per una questione di soldi?
In questi tempi di crisi il prezzo può scoraggiare l'acquisto: chi ha detto che i libri devono essere un bene di lusso? Il costo non deve mai diventare un ostacolo alla lettura. Queste sono edizioni economiche, certo, ma confezionate in maniera più che dignitosa. Naturalmente, chi volesse acquistare edizioni più durevoli e preziose potrà sempre farlo, trattandosi in larga misura di classici e best seller ovvero titoli di facile reperibilità.
Le edizioni economiche possono invogliare alla lettura chiunque.
La lettura deve valere più del libro inteso come oggetto, secondo me. Qualcuno dovrebbe ricordare l'importanza per la letteratura della stagione delle
Pulp Magazines durante la Grande Depressione. I libri non sono merce qualsiasi, non sono pezzi da piazzare sul mercato, ma qualcosa di valore diverso.
Se sono rose, fioriranno. Pensate che bello però se in questa collana riproponessero materiali salgariani! Già la scuola fa i suoi danni con un imprinting negativo rispetto alla lettura propinando ai ragazzini mattoni indigesti come
I promessi sposi, la
Divina Commedia o qualche altro tomo sacro agli altari delle patrie lettere! Opere dal linguaggio ostico per chi inizia a scoprire la lettura e sopratutto caricate del gravame dell'obbligatorietà. Non sto dicendo che non si debbano studiare e conoscere i classici, attenzione, ma che
per promuovere la lettura bisogna proporre testi accessibili e adeguati. E poi certo, non si può imporre niente a nessuno contro voglia. Il discorso si fa complicato, e per ora mi fermo qui congedandomi con un
Elzeviro del grande Ennio Flaiano dedicato alla lettura dei libri.