venerdì 21 giugno 2013

Letti di notte 2013

Oggi 21 Giugno si svolgerà la seconda edizione di Letti di notte, quella che può essere considerata a tutti gli effetti una sorta di notte bianca del libro.
Letture, mostre, laboratori... questo 21 giugno perciò segnerà il Solstizio dei libri!
La più grande condivisione di lettori mai realizzata tra librerie indipendenti e biblioteche d'Italia.
Nello stesso momento infatti si potrà essere presenti in una qualsiasi delle librerie e biblioteche che parteciperanno grazie al collegamento skype. Si collegheranno inoltre alcuni editori che presenteranno le novità direttamente ai lettori.
Protagonisti assoluti di Letti di notte saranno i libri e le “voci”: scrittori, attori, poeti, traduttori e autori che leggono, interpretano, cantano. Anche in formato “corale”.
Ad ogni modo è possibile consultare il programma con le varie sedi coinvolte per trovare e scegliere quella più vicina o che maggiormente interessa dove partecipare. Non costa  nulla!
Per quanto mi riguarda sono stato invitato dalla Libreria Punto & Virgola di Acireale (CT). Leggerò un breve intervento narrativo su fumetti e letteratura, ovvero il mio racconto Fratelli per la pelle pubblicato sul numero 60/61 della rivista Nuova Prosa. 

mercoledì 19 giugno 2013

Tutti i ragni di Vanni Santoni

Tutti i ragni di Vanni Santoni, è un racconto lungo in forma di libretto pubblicato circa un annetto fa da : duepunti edizioni di Palermo, una casa editrice indipendente che si distingue per l'alterità delle proprie proposte.
Il testo è uscito all'interno della collana ZOO Scritture animali che, diretta da Giorgio Vasta e Dario Voltolini, si caratterizza per la precisa direzione imposta ai racconti pubblicati, ovvero "Un libro, un autore, un animale". Una sorta di bestiario letterario che racconta la vita umana in rapporto a quella animale nella forma incisiva del racconto.
La collana inoltre è ecologica e ecosostenibile al 100% poiché è realizzata utilizzando carte riciclate certificate, inchiostri a base d'acqua e cartoni biologici realizzati riutilizzando, pensate, sterco di elefante!
Quando qualche mese fa mi imbattei in questa collana rimasi colpito dalla sua singolarità e curioso come sono mi fiondai sul ragno in copertina! Gli aracnidi mi hanno sempre affascinato. E poi ero interessato a leggere qualcosa di Vanni Santoni.
Tutti i ragni è un testo coinvolgente, che si dipana attraverso un narrare caustico, e che rappresenta il rapporto dell'autore con i ragni in una prospettiva intrisa di venature apocalittiche. I ragni quali emblema metafisico delle forze oscure della natura, creature simboliche che hanno accompagnato le tappe della vita dell'io narrante come una presenza incombente e ostile. Tangibile ma allo stesso tempo nascosta.
Il linguaggio di Vanni Santoni si espande con stile divergente e presenta movenze enigmatiche e oscure, un procedere verso l'ignoto che trascina il lettore contro un mondo familiare eppure sinistro. Bestiale. Carico di tensioni. Una lettura inquieta quella di Tutti i ragni. Un bel libro che vi consiglio di leggere.

lunedì 17 giugno 2013

La seconda volta che ho visto Roma

Quando ho iniziato a proporre le mie prime sceneggiature venivo da decenni di letture a fumetti, dai classici ai successi più recenti, dai fumetti per bambini ai supereroi, dagli indie ai grandi autori, dai Bonelli ai manga, insomma in lungo e in largo per le direzioni più disparate fino all'ondata dei primi graphic novel.
I fumetti mi sono sempre piaciuti, sin da bambino. Si può dire che ho imparato a leggere con i fumetti. Scrivere mi è sempre piaciuto, e quindi approdare alla sceneggiatura per me è stato naturale. Però avevo l'esigenza di conoscere tutto dei fumetti. E di approfondire ciò che si pubblicava di nuovo per individuare i miei autori di riferimento tra quelli appartenenti grossomodo alla mia generazione. Tra essi individuai anche Marco Corona.
Ho letto e apprezzato gran parte delle cose che ha pubblicato negli ultimi anni, dalla Biografia Surreale di Frida Khalo al Bestiario Padano passando per tutti gli altri lavori seguenti fino al dittico de L'ombra di Walt. Di lui mi colpisce l'assoluta coerenza tra etica e estetica del racconto.
Ho atteso La seconda volta che ho visto Roma con una certa trepidazione, dato che era qualche annetto che non uscivano suoi libri nuovi. La prima lettura mi ha lasciato perplesso. Non riuscivo a inquadrare il segno, lo stile e tutto il lavoro mi sembrava Sgangherato. Strano. Abnorme.
Naturalmente, mi ripromettevo di rileggerlo con attenzione per farmi un'idea precisa. Nel frattempo c'è stata Etna Comics dove ho avuto modo di chiacchierare con Marco in persona a proposito di quest'ultimo suo lavoro. E allora, tornato a casa l'ho riletto con occhi diversi. Con mente diversa. La seconda volta che ho letto La seconda volta che ho visto Roma ho avuto l'illuminazione!
E fu così che apprezzai l'ennesima svolta stilistica di Corona! Un segno e una scrittura in direzione dell'entropia. Una storia che rappresenta l'Italia e assume come paradigma la città di Roma, ricoperta emblematicamente dal guano dei gabbiani. Una maniera stravagante e cruda, immediata eppure complessa, tenera e feroce. Colorata e espressionista. E con un andamento narrativo da "via crucis", con tanto di stazioni sulla storia della città, sull'essere padre, sulla spiritualità cattolica romana, sulla spietatezza del potere politico, sull'amicizia, sull'amore... sulle crudeltà della vita.
Un bel libro, sorprendente da leggere all'inizio per chi aveva in mente l'autore splendido splendente de L'ombra di Walt. Corona è abile a stendere il filo del racconto tra continui balzi e cambi di direzione attraverso le impressioni fulminanti e i segni deformanti delle vignette che animano La seconda volta che ho visto Roma. E allora - ma che ve lo dico a fare? - leggetelo! LEGGETELO.

venerdì 14 giugno 2013

Dragonero, numero uno

Il mese di Giugno è diventato come tradizione il mese di lancio delle nuove testate per il fumetto di area pop.
Dopo l'avvio della promettente prima stagione di Long Wei di cui ho scritto pochi giorni fa, è stata la volta di Dragonero, la nuova serie di genere fantasy della Sergio Bonelli Editore.
Il personaggio in effetti non è del tutto nuovo, dato che a suo tempo fu protagonista di un omonimo volume all'interno della collana dei Romanzi a fumetti dell'editore milanese. Un tomo che raccolse molti consensi, tanto da spingere Bonelli in persona a progettare una serie tutta nuova per Dragonero.
Ho letto questo primo episodio, intitolato Il sangue del drago, e devo dire che l'impressione generale che ho avuto è stata buona. Le aspettative che avvertivo in giro erano alte, poiché il romanzo a fumetti precedente era un prodotto molto curato nel concept generale, sia come sceneggiatura che come illustrazione, e questo primo episodio mantiene le promesse assestandosi in sostanziale continuità col precedente. Gli autori, Luca Enoch e Stefano Vietti ai testi (se non sapete cosa sono Sprayliz e Hammer peste vi colga!), senza omettere il fondamentale contributo ai disegni di uno strepitoso Giuseppe Matteoni, danno vita a un mondo meraviglioso e fantastico, e corpo e anima a una folta schiera di personaggi caratterizzati in maniera puntuale. Sceneggiatura ben orchestrata, avventurosa e coinvolgente; rispettosa dei canoni del genere fantasy che ripropone con dinamismo. Dialoghi brillanti. Disegni efficaci. Morbidi, puliti e essenziali. Evocativi. Assai leggibili senza essere banali. Un'avventura classica e di immediata leggibilità. Un fumetto tradizionale che non si vergogna di essere sé stesso: popolare.
Non starò qui a riassumervi la trama o altro, poiché queste informazioni sono facilmente reperibili in rete; qui vorrei porre l'accento sull'importanza di questo genere di fumetti come catalizzatori attorno a cui raccogliere l'ampio pubblico e possibilmente gli adolescenti. I fumetti di marca popolare, con una narrazione di immediata leggibilità e con un segno e una scrittura di semplice decifrazione sono importanti quanto i fumetti d'autore dotati di finalità espressive e ambizioni di impronta artistica, dal segno più elaborato e dalla scrittura più complessa, caratterizzati da sperimentazione grafico-testuale e stratificazione di significati e livelli di lettura. Gli uni, a mio parere, hanno bisogno degli altri e viceversa. Contaminarsi, magari.
Perciò, insomma, io Dragonero lo sconsiglierei a chi predilige fumetti "for mature readers" e invece lo consiglierei a chi cerca una lettura d'intrattenimento e sopratutto a chi non ha mai letto fumetti e agli adolescenti: perché è semplice e molto divertente senza essere superficiale. Ed è un lavoro concepito davvero bene.
Non so come andranno le cose per queste due iniziative, a volte temo che i lettori più giovani non siano tanto interessati ai fumetti italiani, ma mi auguro che Long Wei e Dragonero facciano tanta strada, che riescano a appassionare nuovi lettori al fantastico mondo delle nuvole parlanti, perché se rimanessero confinati ai trentenni-quarantenni o ai soliti appassionati del genere allora rimarranno solo due testate in più tra le tante che già circolano.

mercoledì 12 giugno 2013

Shade torna in Italia!

Dopo circa 20 anni di attesa! Si. VENTI. Shade, the changing man, uno dei miei personaggi preferiti - forse il preferito per eccellenza - ritorna a essere pubblicato in Italia!
Mi riferisco al ciclo sceneggiato da Peter Milligan e illustrato da Chris Bachalo (e non solo...), tra gli apripista dell'etichetta Vertigo della DC Comics. Etichetta di cui ho già parlato qui
Tra il 1994 e il 1995 era apparso in Italia grazie a Comic Art, che presentò i primi quattro episodi sull'antologico DC Comics Presenta e i successivi, dal quinto fino alla metà del ventiquattresimo, su una testata monografica intitolata Shade, l'uomo psichedelico. Da allora l'oblio. Fino a pochi giorni fa.
La RW Edizioni, attuale licenziataria per l'Italia dei diritti, ha inaugurato una riproposta completa e integrale del personaggio. Potremo finalmente leggere tutto il ciclo completo. Erano circa venti anni che si aspettava questo evento. Grandioso!
Per chi non lo sapesse, Shade è un personaggio creato da Steve Ditko negli anni settanta e rivisitato negli anni novanta da Milligan e Bachalo, appunto. Shade è un'entità aliena proveniente da Meta, un pianeta di un'altra dimensione, una sorta di agente segreto che si incarna nel corpo di un terrestre e allo stesso tempo un viaggiatore dell'inconscio collettivo, un manipolatore della percezione, un telepate polidimensionale e infine, grazie alla Veste M, un essere capace di modificare le proprie capacità psico-fisiche e il proprio aspetto. Storie mirabolanti, ricche di azione, introspezione e colpi di scena. Situazioni al limite e personaggi memorabili. In poche parole: un capolavoro. Un classico contemporaneo. Da leggere assolutamente.

lunedì 10 giugno 2013

Long Wei, numero uno

Ho letto il primo numero di Long Wei, la nuova serie a fumetti targata Aurea Editoriale avente per protagonista un giovane di origini cinesi immigrato a Milano! Ebbene sì, per la prima volta una serie a fumetti di produzione italiana avrà un protagonista immigrato e sarà ambientata in Italia! Evento storico, direi. A memoria ricordo solo un lungo ciclo di Martin Mystére intitolato Mysteri Italiani, e varie avventure di Dampyr ambientate in Italia, ma niente protagonisti italiani, quantomeno nell'ambito bonelliano e dintorni.
La sceneggiatura di questo primo episodio è firmata da Diego Cajelli mentre i disegni sono di Luca Genovese, due autori che non necessitano presentazioni dato che i rispettivi curricula parlano per loro.
L'albo mi ha fatto nel complesso una buona impressione. Trama semplice e lineare ma ben congegnata. Sceneggiatura molto efficace e dal ritmo vivace. Dinamico. Avevo apprezzato molto alcuni suoi lavori su Napoleone. Disegni belli e assai leggibili. Un segno fresco e non banale quello di Genovese. E mi ha lasciato la curiosità di leggerne ancora. Se per fumetto popolare si intende un fumetto accessibile a tutti per scrittura, segno, contenuti e prezzo, Long Wei è sulla buona strada, secondo me. La confezione “povera” dell’albo a me non dispiace affatto, né disturba. D’altronde costa solo 3 €!
Unica pecca: ho dovuto girare SETTE edicole per trovarlo… e non perché l’avessero finito. Proprio non l’avevano! Ad ogni modo, un progetto da seguire, si nota l’attenzione per il dettaglio e la passione con cui è stato concepito e curato. Merita l’acquisto, secondo me. La lettura fluisce che è un piacere. Un fumetto divertente, senz’altro adatto al grande pubblico senza essere banale. Certo, trae ispirazione da una certa cinematografia assai nota, ma senza per questo perdere di mordente, a mio parere. Sono curioso di vedere come procederà...

mercoledì 5 giugno 2013

Etna Comics 2013

E con un certo anticipo rispetto ai tempi è giunta la terza edizione di Etna Comics. La manifestazione, come da tradizione, si terrà presso il Complesso Fieristico Le Ciminiere di Catania; quest'anno, anziché in Settembre, si svolgerà nelle giornate dal 7 al 9 di Giugno.
Tunué, la casa editrice per cui ho pubblicato i miei principali lavori come saggista, soggettista e sceneggiatore, sarà presente a Etna Comics, in prima linea, come suo consueto stile con tutte le ultime novità e naturalmente anche con il catalogo completo.
Tra gli autori presenti allo stand ci sarò io assieme a Davide Garota, il disegnatore di Invito al massacro! Insomma, potrete approfittare della sua presenza alla fiera per avere un disegno con dedica personalizzata sulla vostra copia di Invito al massacro.
Infine, dando dimostrazione delle mie doti di ubiquità, mi manifesterò allo stand della Scuola del Fumetto con cui ho iniziato una bella collaborazione come ho avuto modo di raccontarvi. Insomma, ci vediamo a Etna Comics!