mercoledì 30 maggio 2012

Prima o poi

Segnalo con grande piacere un post di Luigi Bicco dedicato al nostro Invito al massacro: per chi opera nell'ambito editoriale Bicco non necessita di presentazioni, basterà qui ricordare tra le sue tante collaborazioni per esempio quelle come illustratore per Minimum Fax.
Luigi Bicco ha seguito la gestazione di Invito al massacro attraverso Nerdelite e Graphodrome (il blog di Davide Garota) e anche per questo motivo, credo, ha inquadrato subito bene la faccenda.
Ad esser sincero temevo il suo giudizio, seguo il suo blog da tempo e nei suoi post centra sempre il punto degli argomenti, insomma è un tipo competente e che non lesina critiche, proprio per questo motivo la sua segnalazione mi fa molto piacere, da un lato perchè sincera, dall'altro perchè se Invito al massacro ha convito lui è la conferma che siamo sulla strada giusta e che abbiamo realizzato un buon libro. I libri per gli autori sono un po' come dei figli, penso. Ci si preoccupa per la loro sorte, e ci si augura il meglio per il loro avvenire. Ma in definitiva ogni cosa è affidata al giudizio dei lettori. Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio. E siamo molto contenti per queste prime reazioni positive alla lettura di Invito al massacro. (in alto a sx, disegno della copertina prima della colorazione).

lunedì 28 maggio 2012

U sugghiu

Mi ha detto mio cugino che una volta uno ha visto u sugghiu! Non ci potevo credere!
Come? Cos'è u sugghiu!? Ma dico, dove state di casa? Ah! Certo. Capisco. Ma sappiate che dalle mie parti u sugghiu lo sappiamo bene cos'è. Anche se pochi sarebbero disposti a giurare di averlo visto, tutti conoscono qualcuno che l'ha trovato. Che si è imbattuto in quella che è a tutti gli effetti una moderna chimera. Un grosso serpente con la testa canina. Una specie di scimmia col corpo ricoperto di viscide squame. Un piccolo anfibio antropomorfo. Un verso metà di asino e metà di porco.
Una leggenda, dite? Non sarei così sicuro. Non è raro talvolta nella notte, udire nelle campagne circostanti come un richiamo. Un verso simile a un risucchio forte e prolungato. U sugghiu che attacca la sua preda? Mi ha detto mio cugino che il vecchio del quartiere una volta l'ha visto. Alcuni cacciatori l'avevano catturato.
Anche in Invito al massacro si assiste alla ricerca di u sugghiu. Jano e i suoi amici si recano in una fattoria, oltre la periferia della città dove dicono che u sugghiu è stato catturato. E poi mi ha detto mio cugino...

venerdì 25 maggio 2012

Giornali di donne nude

A scanso di equivoci puntualizzerei una cosa ai lettori di Invito al massacro passati, presenti e futuri. Il libro che avete preso o che state leggendo o che avrete intenzione di prendere contiene qualche inquadratura degna di riviste osè. Insomma, qualche nudo totale o parziale di donna (e se non erro anche di uomo). Naturalmente, il tutto non in maniera gratuita, ma, come si dice in questi casi, finalizzato all'efficacia del racconto. Jano Malacarne d'altronde possiede questo potere, cioè una vista a raggi X con cui vede attraverso i vestiti le donne nude. Cioè, quando si scrive una storia ci si mettono dentro delle cose senza starci su a pensare, così, perchè vengono bene, si sente che devono essere fatte in quella maniera. Senza una effettiva consapevolezza. Come un omaggio nascosto a Moana Pozzi. Poi arriveranno i critici e vorranno darne una spiegazione, ma prima saranno stati i lettori ad aver colto quel senso che sentiranno affine alla propria sensibilità. Quello che voglio dire è che siete avvisati!
Poi non venite a lamentarvi. Se i nudi vi fanno schifo potete coprire gli occhi e saltare a piè pari quelle vignette, se i nudi vi piacciono eccovi suggerito un motivo per scegliere Invito al massacro tra i millemila titoli presenti sugli scaffali. Se invece siete indifferenti e refrattari al nudo, come non detto.

mercoledì 23 maggio 2012

E la retorica s'impenna!

Il 23 Maggio del 1956 nasceva Andrea Pazienza, forse il più grande talento espresso dal fumetto italiano. Non riesco a immaginare Pazienza cinquantenne. Per una coincidenza del destino oggi 23 Maggio 2012 ricorre anche il ventesimo anniversario dell'uccisione di Giovanni Falcone. E come per ogni cadavere eccellente l'Italia intera si muove alle soglie della commemorazione. Le istituzioni in cima. Magari rappresentate dalle stesse facce che in vita lo ostacolarono.
Per un paese incline ai buoni sentimenti più che ai propri doveri non è una novità. Le apparenze vengono prima di tutto. D'altronde l'esercizio della memoria è sacrosanto, che come sosteneva Primo Levi "chi dimentica il proprio passato sarà condannato a riviverlo". Ma fa specie vedere tanta retorica grondare anche sui media e nei profili dei social network quando allo stesso tempo si è consapevoli dei meccanismi che ancora oggi si consumano sotto gli occhi di tutti ogni santo giorno nell'apparente normalità, all'ombra delle istituzioni; le aderenze, le connivenze che spingono gli interessi e creano di sana pianta carriere eccezionali, fortune colossali a scapito della povera gente. Escludendo gli uni, favorendo gli altri. Generando ingiustizie su ingiustizie.
Io il 23 Maggio del 1992 avevo sedici anni. Un ragazzino. Di quel giorno ricordo la luce del sole particolarmente intensa. Un calore accecante. Sotto il cielo della Sicilia ricordo chilometri di asfalto. Come se quel giorno avessi percorso a piedi tutte le strade del mio paese. E la polvere. La notizia mi colpì senza sorprendermi, perchè la testa mi faceva dire che presto o tardi gliela avrebbero fatta pagare. Qualcosa di ineluttabile. Egli aveva osato infrangere lo status quo. Una legge non scritta che conoscevamo bene per esserci cresciuti attorno, quella della jungla, la legge del più forte, la legge di chi non rispetta la legge. La mafia uccise Falcone, come più tardi Borsellino. Alla parola mafia sul vocabolario si legge "organizzazione criminale". Una definizione fredda, asettica. Avremo imparato a capire presto che la mafia era anche, sopratutto, altro. Che stava nel Palazzo. Il potere senza diritto. Il diritto senza uguaglianza. Una cultura e una prassi, tentacolari, diffuse in tutto il paese fin dentro le istituzioni e che da allora si combattono con il loro opposto, ovvero la legalità, la giustiza. Ma finché per un ragazzo delle periferie degradate non ci saranno alternative alla malavita, finchè l'emarginazione e l'esclusione lo costringeranno a una vita a senso unico, senza opportunità, senza prospettive, senza libertà, finché sarà più conveniente fare un lavoro sporco che buttare il sangue per un lavoro pulito che non c'è, la cosidetta mafia avrà sempre carne giovane a disposizione, humus fertile dove affondare le proprie radici. Non c'è lotta alle mafie senza progresso. Ma bisogna rimboccarsi le maniche. Darsi da fare in concreto oltre le commemorazioni. Intervenire sulle condizioni materiali facendo il proprio dovere come Falcone e Borsellino, ognuno per il ruolo che gli compete. Ma per favore, senza paraocchi e senza retorica. Per il resto state tranquilli, ritornerò a scrivere di stronzate.

martedì 22 maggio 2012

Invito al massacro su Radio Meridiano 12

Sono stato contattato nuovamente da Riccardo Di Vanna di Radio Meridiano 12, emittente radiofonica di Roma. Come forse ricorderete, a Febbraio mi avevano già invitato a partecipare al programma Aleph...come fu che il cagnolino rise, dedicato ai libri, alla letteratura e alla scrittura, per parlare del mio saggio Leggere Hugo Pratt (Tunué, 2006).
Stavolta il sottoscritto interverrà come autore di Invito al massacro (Tunué, 2012) per parlare perciò del romanzo a fumetti, appena pubblicato da Tunué, che ho scritto e sceneggiato per i disegni di Davide Garota, ma sicuramente gli argomenti spazieranno in lungo e in largo dai fumetti alla letteratura e dalla musica rock al cinema, insomma ai tanti riferimenti disseminati in lungo e in largo per il nostro fumetto.
Quanti vorranno potranno ascoltarci oggi pomeriggio in FM sui 97.500 di RadioMeridiano12 (e in alternativa in streaming dal web site) dalle ore 18:15.

venerdì 18 maggio 2012

Buona la prima

E a sorpresa mi è giunta la notizia di una prima recensione di Invito al massacro!
La trovate qui, sul blog Tau Beta Fumetti.
Fa piacere vedere che c'è chi ha apprezzato Invito al massacro cogliendone un senso profondo, leggendolo attraverso il proprio sguardo e percependo emozioni e pensieri di cui noi autori non sempre siamo consapevoli e coscienti.
E poi la spontaneità e la sincerità che appare dallo scritto non lasciano spazio a malintesi. Che possa scoccare la scintilla di un virtuoso passaparola tra appassionati sarebbe molto bello. Alla fine ciò che conta è che Invito al massacro riesca a raggiungere i lettori giusti. Quelli buoni.
Grazie a Anna Bossi per le belle parole!

martedì 15 maggio 2012

La testa mi fa dire

La testa mi fa dire che... è un'espressione tipica del dialetto siciliano; a testa mi fa diri ca... è intraducibile alla lettera, il suo significato stringente sarebbe "io penso che...", tuttavia non rende giustizia alla magnifica perifrasi "la testa mi fa dire", si perché quest'ultima lascia intedere che la testa sia qualcosa di autonomo dal resto del corpo e persino dall'anima, quando un siciliano pronuncia "la testa mi fa dire" bisogna fare molta attenzione. La testa mi fa dire sembrerebbe la casamatta della ragione, la fortezza della logica e invece no, "la testa mi fa dire" è il dominio dell'intuito, una sorta di sesto senso.
Una voce profonda che viene da lontano.
Scrivere è affidarsi a questa voce. Per questo uno scrittore (quindi anche uno sceneggiatore) quando lo vedi è come se non esistesse; lo sguardo vuoto, la testa altrove, effettivamente altrove, appresso le vicende dei propri personaggi, sulle tracce della storia che sta scrivendo, che mai l'abbandona un attimo. Quella voce che ti sussurra all'orecchio suggerendoti idee e sviluppi nei momenti e nei luoghi più disparati; e a quel punto sei condannato, obbligato a stare ad ascoltare, cercando di registrare bene il tutto che poi ti toccherà scrivere recluso da qualche parte.
Uno scrittore non conduce una sola vita, ma due, almeno. E uno scrittore insegue il tempo per scrivere dopo il lavoro, le ore che rosicchia agli affetti, alle faccende quotidiane, al sonno e a tutto il resto. Il tutto nella speranza di essere compreso. Almeno compatito.

mercoledì 9 maggio 2012

Invito al massacro al Salone del Libro

Dal 10 al 14 Maggio si svolgerà a Torino la XXV Edizione del Salone Internazionale del Libro;
naturalmente Tunué - Editori dell'immaginario sarà presente (padiglione 2, stand N83) con il proprio catalogo e con le ultime nuove produzioni tra cui il nostro Invito al massacro.
Fa uno strano effetto sapere che i miei libri saranno a Torino, a contendersi l'attenzione dei lettori con la marea di pubblicazioni che saranno offerte dai vari editori presenti; ma ora che ci penso c'è un motivo particolare per cui rimango se non proprio in apprensione quantomeno in allerta per Invito al massacro, infatti tra le tavole del romanzo a fumetti ad un certo punto si menziona il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino, si, a proposito dei resti umani là esposti e conservati, le teste mozzate appartenute ai cosidetti "briganti", i ribelli che si opposero alle forze straniere d'occupazione che invasero militarmente il Regno delle Due Sicilie durante la fase terminale del cosidetto Risorgimento; dei cadaveri appunto le truppe sabaude fecero scempio (come ampiamente descritto dalle più attente e obiettive ricerche storiche) consegnandoli alla pseudo-scienza degli "atavismi" del futuro intestatario del museo.

In un momento preciso del racconto, tra le varie ossessioni che rimbombano nella testa di Jano Malacarne in seguito alla "gita" presso la casa dei ricottari, emergono questi pensieri. Cosa faccia scattare quella riflessione nella testa di Jano lo lascio all'interpretazione del lettore. Quanto al sottoscritto, ho le mie idee in proposito, e la sensazione di aver parlato di corda a casa dell'impiccato. Staremo a vedere.

sabato 5 maggio 2012

Ancora Napoli Comicon 2012

Forse non tutti sanno che gran parte della
lavorazione di Invito al massacro  si è svolta su Skype! Ebbene, io vivo in Sicilia, Davide Garota nelle Marche, e ci siamo incontrati per la prima volta solo al Comicon in occasione dell'uscita in anteprima del volume! Qui accanto ci vedete impegnati allo stand Tunué per le dediche, tra Alfred da un lato e Tony Sandoval dall'altro (che nella foto non si vedono).
Eravamo entrati in contatto tramite Michele Petrucci poco più di un annetto fa, quando avevo chiuso la stesura definitiva della sceneggiatura ed ero appunto in cerca di un disegnatore. Devo dire che è stata una collaborazione molto intensa e proficua, per quanto mi riguarda è stata anche un'occasione di crescita come sceneggiatore.
Del resto, come scrivevo, il Comicon quest'anno mi ha permesso di vivere più da vicino la città di Napoli, che non è solo una città ma un mondo intero.
Per dire, passeggi per le vie del centro storico (ricordiamolo, Napoli è stata capitale e si vede!) tra le architetture suggestive e ti imbatti pure in un'opera di Banksy (realizzata sulla parete di uno stabile in piazza Gerolomini, la vedete qui a fianco).
Poi, si va tutti assieme a mangiare una pizza napoletana verace,  ci accomodiamo sul tavolo, all'aperto in piazza Carità, e durante la cena succede quanto segue: caduta di calcinacci dal ballatoio sovrastante (tutti illesi, per fortuna!), scoppio di petardi e incendio conseguente del cassonetto con tanto di camionetta dei pompieri a sirene spiegate (un diversivo? Forse.), e il passaggio di uno scooter con in sella ben quattro adolescenti! E non è finita. Il mattino dopo incontriamo un corteo funebre da cineteca e quindi al ritorno nello spostamento in metropolitana il convoglio anziché andare in direzione corretta riparte al contrario portandoci a Edenlandia (forse una sorta di Fantasilandia partenopea?!). Ad ogni modo, a Napoli nei bar si fanno delle colazioni magnifiche (cappuccino o caffé e cornetti o sfogliatelle da urlo!) e alla fine le pizze migliori mangiate nei lughi più improbabili... tipo giri l'angolo d'un vico e ti trovi un pizzaiolo da favola! Naturalmente con l'immancabile poster di Maradona. Già, Napoli sarebbe la location perfetta per un fumetto on the road. E poi il mio viaggio di ritorno ha avuto una simpatica appendice a fumetti dato che ho condiviso una parte del viaggio in treno in compagnia di Luigi Siniscalchi, disegnatore di punta della scuderia Bonelli (Nick Raider, Dylan Dog, Julia, Magico Vento, Cassidy... ) e attualmente al lavoro sulla nuova serie Saguaro (scritta da Bruno Enna) di cui scriverò, chiacchierando amabilmente di... fumetti! E di che cosa sennò? ^___^

giovedì 3 maggio 2012

Napoli Comicon 2012

Reduce dal Napoli Comicon, con Davide Garota in carne e ossa, con Invito al massacro  fresco di stampa e con tutto lo staff Tunué presente allo stand ora posso dirmi pienamente soddisfatto!
Ritorno dal Napoli Comicon con molto entusiasmo e voglia di scrivere. E anche la consapevolezza di essere orgoglioso e felice che la Tunué sia sempre la mia casa editrice.
Le reazioni che mi sono giunte dai primi lettori di Invito al massacro sono state positive, visivamente il lavoro di Davide Garota ha ricevuto le attenzioni interessate e curiose di chi veniva a sfogliare il libro allo stand. Anche se ha pubblicato strisce e illustrazioni su varie riviste, per lui si tratta del primo libro in fondo. Mentre per quanto mi riguarda non rimane altro che attendere gli esiti della lettura vera e propria e le prime recensioni.
Del resto, ho rivisto con piacere alcune persone, autori e addetti ai lavori con cui ho scambiato pareri e impressioni sulla situazione del fumetto. Insomma, l'occasione per alcune piacevoli rimpatriate tra compagni di ventura e per incontrare di persona quanti fin'ora avevo solo letto o con cui mi ero intrattenuto sul web. Emozionante vedere il murales di Andrea Pazienza! E poi la città di Napoli, che stavolta rispetto alle passate edizioni ho vissuto più da vicino avendo da pernottare in centro storico. Napoli è una città vissuta, un mondo intero brulicante di vita che si imprime negli occhi di chi la guarda. Si, è stato un bel Napoli Comicon.