giovedì 30 giugno 2011

Io non ci volevo venire qui

Io non ci volevo venire qui è un romanzo di Angelo Orlando Meloni pubblicato solo l'anno scorso da Del Vecchio Editore di Roma. Un libro da leggere, giusto per rendersi conto cosa abbia prodotto nel nostro paese l'università di massa tra cineasti d'accatto, sgangherate compagnie teatrali d'avaguardia, improbabili critici musicali e artisti maldestri.
Conosco l'autore da un bel po' di anni, una storia curiosa dacchè ci siamo conosciuti solo virtualmente attraverso un forum universitario di letteratura a parlare di fumetti. Finita l'università persi le sue tracce per qualche tempo, poi me lo ritrovai in copia ad una e-mail al momento di pubblicare Leggere Hugo Pratt con Tunuè, con mia sorpresa, dacchè a quel tempo svolgeva uno stage presso l'editore di Latina e si sarebbe infatti occupato del proofreading del mio manoscritto.
Iniziammo a scambiarci opinioni su romanzi e fumetti, sempre in via digitale, finchè dopo la pubblicazione del mio fumetto Ti sto cercando pensai che fosse giunta l'ora di incontrarci di persona e lo invitai a fare da relatore, tra l'altro era tornato in Sicilia e non vedevo l'ora di gustarmi la sua verve.

Io non ci volevo venire qui è un romanzo divertente che induce riflessioni non banali sullo status quo e con una scrittura leggera e ironica in cui riecheggiano echi della prosa di Tommaso Landolfi e Stefano Benni.

Tutto ciò per dire che presenterò il romanzo Io non ci volevo venire qui con l'autore. L'incontro si terrà sabato 2 Luglio, alle ore 19, presso il Centro visite Fortezza del Tocco della Riserva Naturale Orientata "La Timpa" di Acireale (CT), lungo il sentiero naturale delle Chiazzette. Insomma, sarà l'occasione per unire letteratura e natura.

P.S. L'incontro inaugurerà la rassegna estiva "Un Tocco di..." organizzata dal Mistero Buffo e patrocinata dal prestigioso Istituto svedese di ricerca Dora Venter (su cui Meloni saprà darvi ulteriori ragguagli).

martedì 28 giugno 2011

Invito al massacro - zerodue

Probabilmente qualcuno si è chiesto che fine avesse fatto il nuovo fumetto a cui stavo lavorando per Tunué e di cui avevo parlato proprio qui sul blog, chi volesse, cliccando sul tag "nuovo fumetto", potrà ripercorrere il racconto che avevo iniziato a fare sull'ideazione e la stesura del soggetto e della sceneggiatura. Poi quest'anno è seguito il silenzio.
Fino al post intitolato Invito al massacro - zerouno.
Ebbene, si, il progetto ha subito prima un rallentamento e poi un blocco dovuto essenzialmente al fatto che Luca Patanè, che in un primo momento avrebbe dovuto illustrarlo, ha cambiato idea tirandosi fuori. Così mi sono messo alla ricerca di un nuovo illustratore.

Ho approfittato della "pausa" per rivedere la sceneggiatura, limare il testo e approntare qualche modifica. Cose che probabilmente avrei fatto ugualmente e "in corsa" magari, mandando il disegnatore su tutte le furie. Ma di fatto durante la lavorazione tolgo o aggiungo sempre qualcosa, finchè non sono del tutto soddisfatto della scrittura, rimanendo allo stesso tempo disponibile ad eventuali contributi del disegnatore, in merito a inquadrature e cose così sopratutto. In genere una volta su tre ci azzeccano. Ad ogni modo, per ora sappiate che il progetto è ripartito. Con un nuovo disegnatore. Chi sia, come l'ho trovato e altri indizi li racconterò prossimamente qui su nerdelite. (nell'immagine al centro, Edward Hopper, Pennsylvania Coal Town - 1947)

sabato 25 giugno 2011

Baru

Con l'arrivo dell'estate inizia il periodo delle letture "di recupero", i libri presi durante l'anno e accantonati per la lettura in attesa del tempo libero. In questi giorni ho potuto leggere due graphic novel di Baru, autore italo-francese che apprezzo molto.

Il primo è Povere nullità, la riduzione del romanzo di Pierre Pelot intitolato Pauvre Zhéros e pubblicato originariamente nel 1982. Barù tratteggia un affresco a tinte fosche e ruvide della provincia francese, teatro di misere rivincite e crasse ripicche con al centro sbandati e diseredati alle prese con la sparizione di un ragazzino handicappato. Il fumetto presenta una composizione grafica assai riuscita e coinvolgente e tiene il lettore in tensione fino al catartico finale. Bello, davvero.

L'altro è Pompa i bassi, Bruno!, incentrato sulle vicissitudini di un ragazzino africano che, giunto clandestinamente in Francia per diventare un calciatore professionista, dovrà misurarsi con una realtà dura e ricca di imprevisti. Baru racconta con vivacità e sul filo dell'ironia, con un uso sapiente dei dialoghi e un ottimo montaggio delle vignette e delle tavole, perfetto nel rendere la psicologia dei personaggi.


Ho scoperto Baru qualche anno fa con L'autoroute du soleil e da allora non mi perdo una sua traduzione italiana. Come autore condivido la sua visione etica ed estetica, l'interesse per gli ultimi, per le vite dei personaggi che vivono ai margini. Per altro ho avuto il piacere di incontrarlo durante una passata NapoliComicon, riuscendo a conquistare una splendida dedica su un suo volume. Baru, insomma, è anche un signore gentile e un autore disponibile coi propri lettori.

giovedì 23 giugno 2011

Invito al massacro - zerouno

Primo indizio.



No, non sarà l'ennesimo fumetto biografico su un personaggio famoso morto in circostanze tragiche ed esemplari.

martedì 21 giugno 2011

Woody Allen e Roberto Benigni

C'è poco da dire, a me i film di Woody Allen piacciono sempre. Sia quelli spassosi dove si ride, insomma per dire i vari Prendi i soldi e scappa, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Il dormiglione, Manhattan... etc. etc. etc. ... una lista lunghissima! E apprezzo molto anche le pellicole legate alla vena esistenzialista alla Bergman per intenderci, insomma quelli come Interiors o Match Point... Quando esce un suo film al cinema cerco sempre di andarlo a vedere, anche per studiare la struttura del film, i personaggi... e si, perchè Woody Allen scrive da Dio!
E che c'entra Benigni? C'entra! Roberto Benigni per me è un grandissimo attore. Ogni sua interpretazione è magnifica, centrata, resa al massimo. Grande attore. Appunto. Attore. Come regista, ed è un mio personale parere, non convince. Ma come attore è grandissimo. Anche le cose che si scrive da sè. Penso a pellicole come Non ci resta che piangere, Berlinguer ti voglio bene, Il piccolo diavolo, Il minestrone, Chiedo asilo, Daunbailò... insomma, grande attore, davvero. Ma come regista, non mi ha mai convinto particolarmente.

Tanto che dopo la serie di deludenti recenti visioni ho deciso che non avrei più visto film diretti da lui. E siccome oramai non recita quasi più per altri registi non l'ho più visto al cinema. Accidenti.
La notizia invece è che Woody Allen l'ha scelto per il suo prossimo film: Bop Decameron!
Cosa nascerà dall'incontro tra un grande attore e un regista che sa scrivere come pochi? Nella speranza che non vadano in sovraccarico generando un corto circuito, ai posteri l'ardua sentenza!

sabato 18 giugno 2011

Andrea Pazienza

Giusto pochi giorni fa, giovedi 16 per l'esattezza, ricorreva il 23esimo anniversario della prematura dipartita di Andrea Pazienza, tra i maggiori talenti espressi dal fumetto in Italia. Sotto ogni aspetto. Dopo Pazienza fare fumetti non è stato più lo stesso. Credo che la migliore maniera di ricordarlo sia quello di riproporre le parole sue medesime con un'intervista postata in due parti su Youtube.





L'immagine in alto è l'illustrazione di copertina di Pompeo, tra le opere più importanti di Pazienza. Leggetelo. Quando si seppe della sua morte ero poco più che bambino, non avevo ancora compiuto dodici anni... non avevo letto nulla di Pazienza, scoprii i suoi fumetti solo qualche anno dopo e fu amore a prima vista. Storie che sprizzavano energia.
Pazienza con le sue opere ci ha lasciato una grande eredità, un lascito che non ha mancato di innescare energie e talenti, oltre ad aver generato il mitico Centro Fumetto Andrea Pazienza. Leggete tutti i suoi fumetti che trovate, se potete, ne vale davvero la pena.


giovedì 16 giugno 2011

Realtà e fantasia

"Il reale è sempre avanti rispetto a ciò che possiamo immaginare". (Paul Auster)

Questa settimana non sono riuscito ad aggiornare il blog più di tanto, preso da altre urgenze. Il corso degli eventi mi ha riportato alla memoria questa frase di Paul Auster, il celebre scrittore americano - l'autore di Città di vetro, per intenderci, il romanzo del 1985 a partire dal quale Paul Karasik e David Mazzucchelli nel 1994 hanno composto quel capolavoro che è appunto Città di vetro tradotto a fumetti. La frase devo averla letta in uno dei suoi romanzi tempo fa, adesso non ricordo in quale di preciso.
Ad ogni modo, pur ritenendo la fantasia, la capacità di immaginare ciò che ancora non esite, come uno degli ingredienti base nella scrittura, al tempo stesso, giorno dopo giorno, penso che osservando attentamente la realtà, ascoltando con attenzione le cose che si raccontano le persone, non si può che prendere atto della potenza della realtà dell'esistente.
Davvero il reale è sempre avanti a quel che riusciremo a immaginare perciò? Non saprei dare una risposta definitiva, continuo a pensare che la fantasia sia l'arma "fine di mondo" della scrittura, ma davvero la realtà è almeno altrettanto potente, a patto di imparare la maniera giusta di saper vedere e sentire.

sabato 11 giugno 2011

Tempo fuor di sesto

Un fenomeno un sacco strano, giusto per restare sulla scia, si sta verificando nelle ultime settimane in casa mia: la sveglia va avanti di parecchi minuti a notte! Inizialmente ho creduto che si trattasse di un errore... cioè, magari dopo un black out avevo sistemato male l'ora... poi mi sono reso conto che non era solo la mia sveglia ad andare più veloce, ma anche le altre sveglie in casa... sapete, quelle sveglie elettriche col display a led luminosi.
Dapprima 4, poi 7, quindi fino a 20 minuti avanti! Nelle mie orecchie si fece strada la sigla di X-Files, con i volti degli agenti speciali Mulder e Scully. Il fenomeno, come la serie televisiva ci aveva insegnato, doveva essere collegato alla presenza in zona di velivoli extraterrestri!
Poi in seguito ad un servizio giornalistico televisivo venni a conoscenza che il fenomeno abbracciava prima l'intera città, quindi la provincia, poi la regione intera! Un'invasione aliena doveva essere in atto.
Le spiegazioni degli scienziati portavano invece a considerare come causa un'alterazione della frequenza della rete elettrica, frequenza su cui si basano i circuiti delle sveglie per misurare il tempo, dovuta ai lavori di manutenzione sulla rete elettrica della regione.
Per un po' mi dimenticai della questione, fino a ieri sera, quando un mio amico si diceva perplesso, poichè pur constatando che la spiegazione fosse accettabile, non riusciva a capire allora perchè anche i display alimentati a batteria erano andati avanti! Che dire... la verità è là fuori.

mercoledì 8 giugno 2011

Spada de foco

Avvertenza: il seguente post per il suo contenuto potrebbe urtare la sensibilità di quanti professano la religione cattolica come praticanti, per ciò invito i medesimi a non continuare con la lettura onde evitare malintesi e fraintendimenti. Se continuerete con la lettura vi assumerete la responsabilità di quanto potreste patire.



Ebbene, non so nemmeno quante volte ho visto Un sacco bello, il film di Carlo Verdone da cui è tratta la sequenza del video di cui sopra, tuttavia mi è ritornato in mente pochi giorni fa, durante una funzione religiosa (siamo in periodo di prime comunioni e cresime) quando mi accorsi che all'interno di un mosaico era raffigurata come una figura di un uomo vestito di bianco dal cui volto splendeva una luce un sacco strana, e la cosa ancor più strana era che si trovava tra un grovigliare di frasche e con tanti spiriti malvagi che aleggiavano intorno. Inoltre l'individuo impugnava nella mano destra una lunga spada di fuoco! Non potei fare a meno di pensare ripetutamente al fim, a Mario Brega che urla "SPADA DE FOCOOOO!!!!". Trattenni le risa a stento, giusto per rispetto del contesto in cui mi trovavo. Ma il meglio doveva ancora venire, quando ad un certo punto furono intonati dei cori religiosi in cui riecheggiava insolente la musica degli Elio e le storie tese in Born to be Abramo!



Per me è sempre difficile andar a messa, sin da bambino mi sono distratto spesso e facilmente.

lunedì 6 giugno 2011

Fumetti e dialetto

Riprendo la questione fumetto & dialetto aperta qualche tempo fa a proposito dell'uso che faccio del dialetto siciliano nei miei fumetti. A suo tempo avevo trattato le espressioni dialettali presenti in Ti sto cercando, adesso passerò in rassegna invece i testi di Nessun ricordo.
Intanto non si nota un uso ampio del lessico dialettale, ma spesso la struttura delle frasi, sopratutto quelle dell'anziano Turi, ricalcano la struttura della parlata siciliana (es. postposizione del verbo, modi di dire) e con una forma italianizzata.
Ad esempio a pag. 22 troviamo il padre di Turi che uccide un topo con un colpo di zappa esclamando "... sangue devi buttari"; più avanti a pag. 25 dirà "meglio allevari porci che crescere figli" e "io butto sangue e lui va a buttane"; e di passaggi simili è denso l'intero fumetto; mi rendo conto di non aver avuto molto coraggio o inconscienza, dipende dai punti di vista. L'italianizzazione del dialetto pone molti problemi, però facilita di molto la lettura e la comprensione, per cui non credo serva a molto che io spieghi cosa significhino tutte le espressioni. Quel che vale, secondo me, è quanto l'inserto di moduli dialettali conferisca realismo alle sequenze narrative e ai personaggi. Almeno questo era il mio intento.
Venendo al lessico, qualche esempio, a pag. 27 c'è l'espressione "lapardeo". Significa "scroccone" e deriva dal termine alabardiero, i soldati che campavano sulle spalle dei siciliani occupati durante le varie dominazioni e che mangiavano senza pagare; pag. 29 c'è il termine "cose fituse" riferito ai fascisti dal giovane Turi. Letteralmente "cose sporche", insomma gente con cui preferisce non avere a che fare. Ma la scurrilità è destinata per sua natura ad aumentare: pag. 45 "me la puoi minari" cioè, detto come insulto a Turi da un fascista, che "sei talmente indegno che puoi solo masturbarmi" (per i più curiosi la risposta di Turi è univoca, basterà rileggere il passaggio). Interessante a pag. 49 il termine "arruso", che significa "omosessuale", dall'etimologia incerta.
Per il resto Nessun ricordo procede col procedimento del calco: struttura siciliana+forma italiana. Nel nuovo fumetto ho fatto uso di dialetto puro in molti passaggi... ma avrò modo di parlarne in futuro.

venerdì 3 giugno 2011

Tunuè con Messaggerie Libri

Chiacchierando con un'amico che vive a Bologna, ma siciliano e autore di fumetti anche lui - Marco Ficarra, diciamolo - si parlava del capoluogo bolognese (dove, tra una cosa e l'altra ho vissuto un paio d'anni...) e delle cose che mi mancano, come le amicizie, le mostre, gli incontri con gli autori, gli aperitivi da MODO con gli amici fumettisti, insomma il respiro ampio della città di cui a volte avverto la nostalgia da quando sono ritornato nella piccola città di provincia, nella Sicilia Orientale, alle pendici dell'Etna e di fronte il mar Jonio, una dimensione a misura d'uomo dove ho vissuto e dove sono ritornato, continuando a scrivere le mie cose tra un lavoro e l'altro. Ben inteso, la Sicilia offre tantissimo in termini di luce, natura, storia e radici. Non starò qui a spendere parole trite e ritrite sulla bellezza sconfinata dell'isola. Si racconta da sola, a dispetto di tutto.
Poi un pomeriggio di un giorno festivo ti può capitare di respirare un'aria diversa, nè migliore nè peggiore, ma come più ampia visitando una mostra di pittura - che anche qui ne fanno - dedicata al francese Yvan Salomone (autore degli splendidi acquerelli presenti nelle immagini), un artista che non conoscevo e che mi ha catturato immediatamente per la forza delle sua opera, una curiosa via di mezzo tra Edward Hopper e Karel Toole.

p.s. la notizia era nell'aria ma solo in questi giorni è diventata ufficiale: Tunuè, la casa editrice che pubblica i miei principali lavori, da questo mese sarà distribuita in esclusiva da Messaggerie Libri, soggetto leader nel settore. Ne parla Michele Ginevra sul suo blog, tra gli altri. In attesa di annunciarvi il mio prossimo libro, alla Tunuè vanno i miei auguri e un caloroso buon lavoro! Mitici!