lunedì 2 aprile 2012

Emilio Salgari e Paolo Bacilieri


Dopo trepidante attesa ho appena finito di leggere Sweet Salgari, l'ultimo lavoro di Paolo Bacilieri ispirato alla vita e all'opera di Emilio Salgari, scrittore di culto per intere generazioni di lettori in tutto il mondo.
Da ragazzo ho letto diversi suoi romanzi, l'autore di Sandokan è sempre stato un punto di riferimento nella narrativa letteraria e a fumetti, per chi ci sta in un certo modo sopratutto, muovendosi sull'intrepido crinale che unisce e separa la cosidetta "realtà" dalla fantasia, la finzione dalla verosimiglianza. L'avventura dalla quotidianità.
Gli scenari esotici in cui si muovono la maggior parte dei suoi personaggi sono assai lontani dalle quinte del reale, eppure leggendo Sweet Salgari si percepisce come i mondi letterari creati dalla sua penna affondino le radici nella vita di tutti i giorni, nelle città in cui egli visse, nelle persone che frequentava, nei libri che leggeva. Nello spirito del tempo, l'Italia liberale piccolo-borghese a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento in cui un sognatore visionario irredimibile come Salgari faticava ad avere serenità, oppresso dai debiti, dalle ristrettezze e dalla scarsa considerazione che in genere gli veniva rivolta, nonostante il successo internazionale dei suoi libri.
Il segno, alla maniera di Bacilieri, è però meno istrionico rispetto al solito, tanto che diveniva impossibile da etichettare per le numerose ascendenze che era possibile rintracciarvi; in questo fumetto Bacilieri vira verso un segno originale e univoco. Magari più solido che in passato.
La sceneggiatura, sobria e compatta, stavolta è meno articolata rispetto ad altri lavori, penso ad esempio a Zeno Porno e La magnifica desolazione, ma ciò è dovuto alla particolare natura del racconto credo, la biografia di Salgari, di per sé già molto densa e tragica, rischiava di rimanere strozzata se tradotta in una struttura franta.
La sensazione che rimane dopo la lettura è quella di un omaggio sentito e struggente a Salgari, che ci restituisce un quadro dell'autore ricco e complesso, ma anche quella di trovarci di fronte ad un Bacilieri nel pieno della maturità artistica.

2 commenti:

Andrea Antonazzo ha detto...

Letto anch'io un paio di giorni fa... concordo su tutto! Un libro "sentimentale", a suo modo.

GiovanniMarchese ha detto...

Già, si avverte la carica emotiva che sta alla base di questo fumetto, una tensione che si trasmette al lettore ad ogni modo. Un lavoro molto riuscito, secondo me.