lunedì 8 luglio 2013

Libri a 99 centesimi

Lanciata già da qualche tempo, la collana LIVE della Newton Compton Editori con le uscite a 99 centesimi ha animato un vivace dibattito, vedete per esempio il pezzo di Luigi Bicco. Come avvenne per l'iniziativa legata alla narrativa in economica prezzata a 9,90 €, su cui segnalo il contributo di Giampaolo Simi.
Ben vengano iniziative del genere.
Nei '90 oltre che giovincello e squattrinato fui un fervente sostenitore dei 100 pagine mille lire grazie alle quali potei conoscere e leggere decine di capolavori della letteratura di ogni genere. Quella collana fu una "nave scuola" per molti aspiranti lettori forti.
Perché una persona dovrebbe rinunciare al piacere della lettura per una questione di soldi?
In questi tempi di crisi il prezzo può scoraggiare l'acquisto: chi ha detto che i libri devono essere un bene di lusso? Il costo non deve mai diventare un ostacolo alla lettura. Queste sono edizioni economiche, certo, ma confezionate in maniera più che dignitosa. Naturalmente, chi volesse acquistare edizioni più durevoli e preziose potrà sempre farlo, trattandosi in larga misura di classici e best seller ovvero titoli di facile reperibilità. 
Le edizioni economiche possono invogliare alla lettura chiunque. La lettura deve valere più del libro inteso come oggetto, secondo me. Qualcuno dovrebbe ricordare l'importanza per la letteratura della stagione delle Pulp Magazines durante la Grande Depressione. I libri non sono merce qualsiasi, non sono pezzi da piazzare sul mercato, ma qualcosa di valore diverso.
Se sono rose, fioriranno. Pensate che bello però se in questa collana riproponessero materiali salgariani! Già la scuola fa i suoi danni con un imprinting negativo rispetto alla lettura propinando ai ragazzini mattoni indigesti come I promessi sposi, la Divina Commedia o qualche altro tomo sacro agli altari delle patrie lettere! Opere dal linguaggio ostico per chi inizia a scoprire la lettura e sopratutto caricate del gravame dell'obbligatorietà. Non sto dicendo che non si debbano studiare e conoscere i classici, attenzione, ma che per promuovere la lettura bisogna proporre testi accessibili e adeguati. E poi certo, non si può imporre niente a nessuno contro voglia. Il discorso si fa complicato, e per ora mi fermo qui congedandomi con un Elzeviro del grande Ennio Flaiano dedicato alla lettura dei libri.

3 commenti:

Andrea Antonazzo ha detto...

Sono d'accordo con te (e infatti ho già preso anche 3-4 titoli). Però questo vale solo quando non c'è da pagare un autore! Il lavoro non va svenduto in nessun caso.

LUIGI BICCO ha detto...

Il tuo ragionamento non fa una grinza, e come bensai sono molto d'accordo. Ma a leggere l'interessante post di Simi sulla questione dei volumi a 9 euro e 90, trovo che nemmeno il suo, faccia grinze. Interessante.

GiovanniMarchese ha detto...

@andrea: in larga parte mi sembrano titoli di pubblico dominio, il resto bestseller per cui saranno arrivati alla millemillesima ristampa, tenendo conto le elevate tirature credo che avranno delle royalties o un forfet, ma se mi pubblicassero su questa collana non mi dispiacerebbe avere la possibilità di raggiungere un pubblico così vasto.
@luigi: già, è stato Simi a tirare in ballo le Pulp Magazines e quando ho letto quel pezzo m'è venuto un colpo perché ci avevo pensato pure io!