sabato 16 giugno 2012

Ricordando Hugo Pratt

Giusto ieri avrebbe compiuto gli anni. Sarebbero stati ben ottantacinque. Hugo Pratt era nato infatti il 15 Giugno del 1927, "nei pressi della spiaggia del Lido di Ravenna, in una baracca tra Ravenna e Rimini, non proprio sul mare", dove i genitori, Rolando Pratt ed Evelina Genero, erano in villeggiatura.
I Pratt vivevano a Venezia. Hugo trascorse un'infanzia assai vivace nella città lagunare. In famiglia etnie, razze e religioni, credenze e culture si mescolavano in una complessa genealogia. Il padre era cattolico e di origine anglo-normanna. La madre, dedita all'occultismo, era di discendenza ispano-sefardita (cioè dagli ebrei riparati in Spagna dopo la Diaspora). Dal 1937 vissero in Etiopia, allora colonia italiana, dove si trasferirono poichè il padre era un ufficiale dell'Esercito Italiano. L'adolescenza trascorsa in Africa si rivelerà cruciale nella maturazione di Hugo Pratt come uomo e come autore di fumetti. Il padre morirà in un campo di prigionia alleato. Quando nel '43 Hugo tornerà in Italia con la madre dovette imparare a cavarsela da solo. Terminò gli studi superiori in maniera rocambolesca presso un collegio militare. Militò per qualche giorno pure nella Decima MAS (Fucilieri di Marina dell'ex Battaglione San Marco) e quindi nelle Brigate Partigiane dell'Alto Tagliamento fino alla Liberazione. Disegnava sin da bambino e nel '45 iniziò la sua carriera nel mondo dei fumetti fondando con Mario Faustinelli e Alberto Ongaro, Dino Battaglia, Ivo Pavone, Rinaldo D'Ami e Paolo Campani (noti anche come "il gruppo di Venezia") la rivista Asso di Picche Comics. Il resto, come si suol dire, è Storia.

2 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Mamma mia, Hugo Pratt. Ogni volta che ci penso, mi vien voglia di rileggere tutte le sue cose.
Uno con una storia del genere alle spalle, non poteva venir su che un genio.

A me è sempre piaciuta la storia del padre e del regalo che fece a Hugo nel loro ultimo incontro prima che morisse nel campo di prigionia. La sua copia dell'Isola del Tesoro, intendo. Quando disse al figlio di cercare la sua isola.

GiovanniMarchese ha detto...

Si, ebbe una vita densa e movimentata. Tuttavia, mi chiedo quanto sia effettivamente andato come ce lo raccontava Pratt e quanto sia frutto della proverbiale affabulazione del maestro di Malamocco. Ho approfondito molto la sua esistenza, come è facile intuire, durante la lavorazione di Leggere Hugo Pratt e con gli anni tendo a rileggere la sua vita in maniera più critica. Secondo me ha affettivamente vissuto all'insegna dell'avventura, ma quanto ci raccontava era spesso romanzato, a mio parere (e non solo). A partire dal nome: Eugenio Ugo Pratt (all'anagrafe!).