lunedì 18 agosto 2014

Stalin + Bianca

Stalin + Bianca è un romanzo di Iacopo Barison uscito pochi mesi fa per Tunué, all'interno della nuova collana di narrativa lanciata dagli "editori dell'immaginario" e diretta da Vanni Santoni.
L'autore appartiene a una generazione precedente rispetto alla mia, i nati negli anni '80, e ho trovato molto interessante la storia che racconta proprio per la distanza generazionale del vissuto quotidiano che il testo incarna con naturalezza ma anche con un certo travaglio interiore. Lo scenario che si pone davanti al lettore appunto è quello di un presente continuo, cupo e privo di speranza. Desolante. Non siamo di fronte a una commedia sentimentale romantica e idealizzata. No. I colori sono del tutto assenti in questo romanzo di formazione, dove il lettore che guarderà a quella generazione come una gioventù frivola e superficiale, incapace di guardare al presente senza i filtri di un'applicazione da smartphone, rimarrà spiazzato.
Quello che Barison descrive è il racconto di un mondo giovanile crudo e acido, sullo sfondo di una nazione alla deriva ideologica e sociale, un paese definitivamente al tramonto dove tra il fango e la polvere, le lamiere ritorte e le macerie delle periferie prende luce il rapporto del protagonista, lo "Stalin" del titolo, con la compagna Bianca, una ragazza non vedente.
In un mondo caratterizzato dalle miserie di sempre, questo legame rappresenta qualcosa di tenace e vitale, e la loro fuga d'amore diventa una corsa incontro al domani, alla ricerca di sé stessi.
Dopo tutto, nonostante lo squallore dei tempi, forse vale la pena trovarsi ancora, provare a prendersi per mano. Stringere forte e correre via, incontro al futuro. Qualunque esso sia.

2 commenti:

Gripa ha detto...

Sembra che il presente
serva solo per parlare del futuro,
o per i più intraprendenti,
a glorificare il passato.

Le occasioni per riflettere ci sono.
Grazie della segnalazione Giovanni.

GiovanniMarchese ha detto...

Meglio il futuro! :)