mercoledì 11 novembre 2015

Chiudi gli occhi e guarda

Da quando per Verba Volant Edizioni ho pubblicato il mio romanzo L’uomo di Schrödinger, preso dalle recensioni, dalle presentazioni e da tutto quant'altro avesse a che fare con quella che viene definita promozione, qui su Nerdelite non sono riuscito a trovare tempo e spazio per scrivere qualcosa a proposito dei romanzi o dei fumetti che nel frattempo andavo leggendo.
Questo blog letterario non è come tutti gli altri, essendo un autore quando metto in evidenza un testo lo faccio perché ci credo, è bene specificarlo in un'epoca e in un settore dove gli aggettivi si sprecano e le recensioni a volte sono eseguite su commissione.
Vorrei iniziare a recuperare segnalandovi una delle letture più intense e sincere che ho incontrato nei mesi appena trascorsi, ovvero Chiudi gli occhi e guarda, l'ultimo lavoro di Nicola Pezzoli pubblicato da Neo Edizioni (per chi non avesse buona memoria ho già parlato di Nicola Pezzoli qui).
Il romanzo racconta la prima vacanza del protagonista, un adolescente che vive da solo con la propria mamma, quel Corradino che abbiamo già conosciuto in Quattro soli a motore, e del viaggio che li porterà al mare. La forza di questo romanzo è la sua leggerezza, la scrittura di Pezzoli possiede una forza trainante, una profondità e una brillantezza formidabili. E, da mio punto di vista, anche invidiabili.
Il lettore è accompagnato in quell'estate della fine degli anni settanta, dove incontra la strana parentela di Corradino, le nuove amicizie, i fumetti, i cartoni animati e le pellicole cinematografiche, l'atmosfera dell'epoca, testimoni a loro volta dell'ingresso nell'età adulta del giovane protagonista che attraverso le esperienze vissute in quelle settimane di vacanze imparerà a capire cosa significa diventare adulti.
Potrete anche non essere interessati al romanzo di formazione, ma vi consiglio di non lasciarvi sfuggire la scrittura di Nicola Pezzoli. Buona lettura.

Nicola Pezzoli, Chiudi gli occhi e guarda, Neo Edizioni

4 commenti:

Massimiliano Riccardi ha detto...

Seguo il blog di Nicola e ho gustato la tua recensione che gli rende veramente onore.

GiovanniMarchese ha detto...

Nicola Pezzoli è la dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i buoni romanzi può pubblicarli anche la cosiddetta piccola editoria indipendente. E che si può essere scrittori di valore anche senza avere l'egida di un grosso marchio editoriale o la benedizione da uno dei vari altari televisivi. I lettori dovrebbero riscoprire il gusto di scegliersi da sé cosa leggere, basandosi sul proprio fiuto e sul sano passaparola piuttosto. Di tanto in tanto più che recensire, credo infatti che una recensione sia qualcosa di maggiormente articolato e complesso, mi preme segnalare cose per cui vale la pena esporsi: se dico che è un buon romanzo, fidatevi. Nell'illusione che possa servire a farlo conoscere un poco.

Zio Scriba ha detto...

Purtroppo esiste un pestilenziale e controproducente conflitto d’interessi che impedisce a tanti professionisti di mettersi liberamente, e con passione sincera, al servizio non dico dei libri e degli scrittori, ma dei Lettori, e del loro diritto a venire informati come si dovrebbe. Per fortuna esistono i blog. Sono gocce d’acqua pura nell’oceano salato e inquinato, ma forse sempre più gente sta imparando ad andare a cercarle, per dissetarsi.
Grazie.

GiovanniMarchese ha detto...

Nicola, siamo sulla stessa barca. Finché la situazione resterà quella di oggi, ovvero con grandi soggetti editoriali che riuniscono sotto lo stesso tetto stampa, edizione, distribuzione, vendita diretta, promozione e informazione garantendosi un monopolio di fatto della filiera, per autori come noi e case editrici come le nostre sarà sempre dura, ma è una lotta che vale la pena combattere in fondo, non credi? Certo, sarebbe più interessante vedere come andrebbero le cose in un regime di vero libero mercato. Ora è una giungla dove vige la legge del più forte. Che poi, non vorrei che passasse il messaggio che le grandi case editrici si impongono solo in virtù di un sistema squilibrato, ben inteso, anche loro propongono spesso buoni libri, ma vorrei che la competizione si svolgesse solo sul piano della qualità letteraria piuttosto che sulla forza commerciale. I lettori però possono ancora fare la differenza quando riescono a scegliere cosa leggere senza farsi influenzare da sconti da urlo, promozione aggressiva e passaggi televisivi.