venerdì 8 ottobre 2010

Megaloman

Ho frequentato le scuole elementari durante la prima metà degli anni ottanta. L'invasione nipponica in Italia era già iniziata da qualche annetto. Le emittenti televisive avevano iniziato a trasmettere i cartoni animati giapponesi. Se non ricordo male i primi che ricordo di aver visto erano Goldrake e Mazinga. Poi arrivarono Jeeg Robot d'acciaio e Daitarn 3 e tanti altri. Negli anni arriverò a vederne a bizzeffe...
Non è dei robot dei cartoni giapponesi che voglio scrivere, bensì di un telefilm giapponese con protagonisti attori in carne e ossa che all'epoca seguivo tutti i giorni: Megaloman.
La storia era molto semplice, il giovane Takashi e sua madre scappano dal pianeta Rosetta invaso dall'Esercito della Stella Nera comandato da Capitan Delitto e si rifugiano sul nostro pianeta dove vivono pacificamente in Giappone. Takashi conduce apparentemente una vita normale, come tanti coetanei, frequenta la palestra di Kung Fu del maestro Takamine, ha una fidanzata, Ran, figlia del maestro, e tre inseparabili amici, Seiji, Hyousuke e Ippei. Tranne Takamine, nessuno conosce la verità sul passato di Takashi, finchè l'Esercito della Stella Nera prenderà di mira il pianeta Terra inviando i terribili mostri guerrieri.
A quel punto Takashi riceve in dono dalla madre due braccialetti che gli consentiranno di trasformarsi nel gigante Megaloman e combattere così gli invasori. Anche Ran, Seiji, Hyousuke e Ippei riceverano dei braccialetti che potenzieranno le loro abilità marziali per affiancare Takashi nella lotta contro l'Esercito della Stella Nera.
Le storie erano molto semplici. In genere ogni episodio iniziava con Capitan Delitto intento a ordire un piano per disttuggere Megaloman, ostinato baluardo di difesa della Terra, poi seguiva l'invio di un mostro guerriero che rompeva la pacifica quotidianità della cittadina nipponica di turno, quindi l'intervento di Takashi-Megaloman avrebbe poi risolto la faccenda e rinviato lo scontro all'episodio successivo. Non mancherà il colpo di scena alla fine della serie: Capitan Delitto era in realtà Hiroshi, il fratello gemello malvagio di Takashi!
Ovvio, visti adesso perdono gran parte del loro fascino, ma a quell'età a queste cose ci si appassiona sul serio... poi gli scenari erano realistici, molto vicini alla quotidianità da sembrare veri, tanto che ricordo come un giorno, avrò avuto sei-sette anni, chiesi a mia madre perchè al telegiornale non parlavano mai dei mostri guerrieri che attaccavano la Terra e di tutti i danni e i morti che provocavano in Giappone... ah! beata innocenza!

8 commenti:

Lucio Perrimezzi ha detto...

Sììì, mitico Megaloman! Che faceva tutte quelle mosse inutile quando combatteva i mostri giganti, e con quei capelli di merda...

Eroe della nostra generazione.

Un pò come l'Uomo Tigre: lo sto rivedendo recentemente ed è davvero pieno di valori. E non sono sarcastico!

michele petrucci ha detto...

favoloso… e UltraLion? E Ultraman?

GiovanniMarchese ha detto...

^__^
Tempo fa un tizio che conoscevo praticante di arti marziali mi spiegò che la maggior parte delle mosse in Megaloman erano coreografiche, funzionali allo "spettacolo" insomma, ma che alla base c'erano dei fondamentali corretti, sopratutto nelle mosse di Seiji, ispirate alla scuola di Bruce Lee (il mito!). Ma tornando ai cartoni animati della nostra generazione, come L'uomo tigre, ripensandoci hai ragione, i personaggi e le storie avevano un certo spessore, non erano sempre storielline superficiali.

GiovanniMarchese ha detto...

Quanto ai serial che cita Petrucci... muble muble, si me li ricordo, ma Megaloman era il mio preferito! E, ad ogni modo, hanno segnato una generazione.. credo sopratutto perchè ci si immedesimava in quelle avventure. Prossimamente scriverò qualcosa su un certo cartone animato che mi metteva molta paura...

Lucio Perrimezzi ha detto...

L'Uomo Tigre era un personaggio di un altruismo che sovente sconfinava con l'idiozia più risibile, però - rivedendolo con occhi adulti -, nonostante bastasse uno schiaffo dell'avversario per causare un'emorragia, sovente portava dei grandi insegnamenti.

Poi, vabbè, si faceva tutte quelle menate che doveva combattere correttamente mentre nel frattempo i suoi avversari gli sfasciavano in testa il tavolo dei commentatori. :°D

GiovanniMarchese ha detto...

Si, diciamo che seguiva il Bushido, un pò ricorda il protagonista del film di Jarmusch "Ghost dog" (consigliatissimo!). Il altri termini Naoto Date era uno stoico.
Grande Lucio! E che dire del cattivo più cattivo che non si può? Si, proprio lui: MISTER X!

Lucio Perrimezzi ha detto...

Sì, che diceva "UOMO TIGRRRE...EH EH EH EH EH"...
Quando ero piccolo mio padre passava mentre vedevo l'Uomo Tigre e imitava Mister X... Che ricordi!!! :°)

E comunque, nota bene che, a furia di vedere tutti i lottatori che mandava perdere miseramente, la sua pelle era viola. XD

GiovanniMarchese ha detto...

Se non ricordo male era doppiato da Oreste Lionello, tra i più efficaci imitatori di Andreotti...