venerdì 25 maggio 2012

Giornali di donne nude

A scanso di equivoci puntualizzerei una cosa ai lettori di Invito al massacro passati, presenti e futuri. Il libro che avete preso o che state leggendo o che avrete intenzione di prendere contiene qualche inquadratura degna di riviste osè. Insomma, qualche nudo totale o parziale di donna (e se non erro anche di uomo). Naturalmente, il tutto non in maniera gratuita, ma, come si dice in questi casi, finalizzato all'efficacia del racconto. Jano Malacarne d'altronde possiede questo potere, cioè una vista a raggi X con cui vede attraverso i vestiti le donne nude. Cioè, quando si scrive una storia ci si mettono dentro delle cose senza starci su a pensare, così, perchè vengono bene, si sente che devono essere fatte in quella maniera. Senza una effettiva consapevolezza. Come un omaggio nascosto a Moana Pozzi. Poi arriveranno i critici e vorranno darne una spiegazione, ma prima saranno stati i lettori ad aver colto quel senso che sentiranno affine alla propria sensibilità. Quello che voglio dire è che siete avvisati!
Poi non venite a lamentarvi. Se i nudi vi fanno schifo potete coprire gli occhi e saltare a piè pari quelle vignette, se i nudi vi piacciono eccovi suggerito un motivo per scegliere Invito al massacro tra i millemila titoli presenti sugli scaffali. Se invece siete indifferenti e refrattari al nudo, come non detto.

5 commenti:

davide garota ha detto...

Io sono indifferente e refrattario al culo di Moana. Sono così refrattario che manco lo leggo il tuo post. Manco lo guardo. Manco. E giusto perchèlo sappiate le pagine più sofferte di Invito al Massacro sono state quelle con le donne nude. Capito?

davide garota ha detto...

Comunque ci stavo ripensando...Bravo! In gran bel post.Certe personalità hanno fatto la CULtura italiana della seconda metà del '9OO, vanno omaggiate.

GiovanniMarchese ha detto...

sai come si dice, lettore avvisato... mezzo salvato!

Unknown ha detto...

Spesi milioni di lire in "pornalini" fantastici , w gli anni 80

GiovanniMarchese ha detto...

A riprova della centralità del tema nella cultura popolare italiana, il post riceve ancora commenti a distanza di circa un decennio dalla pubblicazione! :)