lunedì 26 settembre 2011

Sergio Bonelli

Come un fulmine a ciel sereno giunge adesso la notizia della morte di Sergio Bonelli. Ha scritto e creato personaggi come Zagor e Mister No, sceneggiando anche numerosi Tex (creato dal padre Gianluigi). Ha retto il timone della casa editrice milanese negli ultimi decenni dando modo a personaggi innovativi come Ken Parker e Dylan Dog di raggiungere il grande pubblico.
Non sarò ipocrita da affermare di essere cresciuto come autore coi suoi fumetti, ma di certo ne ho letti davvero parecchi per qualche anno, prima di smettere attirato da scritture e segni più affini alla mia sensibilità, e anche per una questione generazionale i miei riferimenti sono stati altri e diversi. Però non mi lascia indifferente la scomparsa di un personaggio così importante per la storia del fumetto italiano. Uno sceneggiatore assai capace e un editore dal profilo professionale impeccabile. E un vero signore.
Lo conobbi personalmente nel 2008, durante la Mostra Internazionale dei Cartoonist di Rapallo. Precedentemente c'era stato tra di noi un breve scambio epistolare - si, perchè Sergio Bonelli si ostinava, da uomo d'altri tempi, a scrivere lettere di carta anzichè e-mail. Poichè aveva parlato sulla posta di Tex del mio saggio Leggere Hugo Pratt - una lunga amicizia aveva legato infatti il maestro di Malamocco all'editore milanese - gli avevo scritto per ringraziarlo. Sergio Bonelli mi rispose con una lettera breve, ma assai cordiale, allegandomi per altro tre copie del Tex in questione in cui aveva segnalato il mio saggio. Quando perciò lo incontrai a Rapallo - al ristorante U giancu, per la precisione - mi avvicinai vincendo l'imbarazzo che di solito provo ogni volta che incrocio un "grande nome" alle fiere di fumetto - e mi presentai ricordandogli il nostro breve scambio epistolare. Sergio Bonelli mi sorrise stringendomi la mano, da gentiluomo d'altri tempi. Ecco, la sua scomparsa lascerà un vuoto di stile, segnerà un punto di non ritorno. Mi chiedo se qualcosa cambierà nel mondo del fumetto popolare da edicola.

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