venerdì 10 settembre 2010

Mercanti

Rimando la continuazione del racconto su come è nato il soggetto del nuovo fumetto per alcune riflessioni sulla cosidetta "crisi del fumetto". Leggendo un pò il dibattito tra i vari blog mi è venuto da pensare una cosa, sopratutto in riferimento alle vendite. Grossomodo esistono tre scuole di pensiero:
1) le vendite vanno bene
2) le vendite potrebbero andar meglio
3) il problema non esiste

Io penso che quando qualcuno nega un problema evidente a tutti è la prova definitiva che quel problema esiste.
Al tempo stesso sono convinto che ci sarà sempre qualcuno a cui conviene che le cose rimangano così come stanno, poichè avrà garantiti i suoi vantaggi, "piccoli, ma sempre vantaggi" per dirla con Michele Ginevra.
Allo stesso modo penso però che bisognerebbe spostare il problema a monte e chiedersi non quanto vendi ma: cosa vendi?
Poichè un conto è vendere un personaggio consolidato nell'immaginario collettivo (es. Tex, Diabolik o Topolino) un altro è vendere un "autore" con nome e cognome, che sopratutto agli inizi è pure uno sconosciuto.
Inoltre, un conto è vendere un pocket o un bonelloide nelle edicole (onnipresenti sul territorio) dove questi tipi di fumetti incontrano i loro lettori ideali (collezionisti appassionati e lettori occasionali in cerca di una lettura passatempo) in un contesto in cui sono radicati da decenni, un altro è vendere un libro a fumetti in una libreria dove secondo la mia esperienza il fumetto non è ancora pienamente radicato e valorizzato, sopratutto non è proposto nella maniera adeguata ai potenziali lettori che potrebbero avvicinarsi per le tematiche trattate (di cosa parla il libro?) o per una bella copertina. Certo, va curata anche la cultura e la conoscenza dell'autore (il più delle volte uno sconosciuto) e del fumetto come linguaggio.
Allora, in conclusione se in Italia il mercato è quello che è bisogna anche aggiungere che potrebbe anche essere diverso, volendo.
Se i libri a fumetti non vendono abbastanza da garantire investimenti e compensi più consistenti sarà forse perchè non sono proposti in maniera efficace?

Bisogna sapere vendere, poichè per tutto c'è un mercato. Basta saperci fare e proporsi adeguatamente. Ma io sono solo uno sceneggiatore, il mio compito è quello di scrivere buoni fumetti... Mercanti, non fate orecchie da mercante, capito?
(nell'immagine: un bel dipinto di scuola fiamminga ritraente una coppia di cambiavalute, se non erro di Quentin Massys, 1514).

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