lunedì 6 febbraio 2012

Shining

Per una strana combinazione del destino ho letto Shining, il romanzo di Stephen King, ben prima di aver visto l'omonima pellicola girata da Stanley Kubrick. Il romanzo è del 1977 e l'ho letto in edizione tascabile nei primi anni novanta, mentre il film è del 1980 e lo vidi per la prima volta in vhs poco tempo dopo aver letto il libro. Teniamo a mente però che all'epoca non era così semplice procurarsi e vedere un film senza noleggiarlo in vhs o beccarlo in tv. Basta, come fu come non fu avvenne che vidi il film solo dopo aver letto il libro. Trovai molte differenze nella trama rispetto al romanzo, certe cose scritte fanno un effetto che non sempre è possibile rendere al cinema e alcune parti del libro erano state tagliate per ragioni linguistiche. Il libro è una magnifica storia di fantasmi scritta come Dio comanda. Il film ha qualcosa di più oscuro e ambiguo. Nel libro il male era qualcosa legato agli individui, incarnato dai fantasmi che infestavano l'albergo, e i personaggi, Jack Torrence in primis, erano in fondo vittime, per quanto Jack Torrence covasse un'enorme frustrazione, il fallimento come scrittore - che nel film è sovrastata da un male ancestrale e oscuro.
Magnifica l'interpretazione di Jack Nicholson, per quanto ispirata dallo scrittore alcolizzato e in crisi interpretato magistralmente da Ray Milland in Lost weekend (1945) di Billy Wilder.
Jack Torrance è impazzito perchè non riusciva più a scrivere
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REDRUM, REDRUM, REDRUM!

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