mercoledì 25 gennaio 2012

Hicksville

La riedizione del graphic novel Hicksville di Dylan Horrocks, pubblicata in questi giorni sempre da Black Velvet, mi offre l'opportunità di scrivere qualcosa su questo straordinario fumetto che avevo letto all'epoca della prima edizione italiana, nel lontano 2003 per l'esattezza. Ho riletto Hicksville in questi giorni e mi ha colpito e coinvolto come solo i veri capolavori del fumetto sanno fare, rapito e preso come fosse la prima volta. Come scriveva Seth nell'introduzione alla prima edizione: "Hicksville è il porto franco dei sogni infranti".

La passione per i fumetti emerge dalle pagine, Horrocks sente visceralmente la storia che racconta spinto da una irrefrenabile urgenza espressiva. Quella necessità narrativa che è sempre alla base dei buoni libri. La scrittura è coinvolgente e articolata. Il segno fresco e immediato. Tutto ciò pone Hicksville ben al di sopra della media delle pubblicazioni a fumetti e non. Hicksville è proprio una lettura imprescindibile, un classico contemporaneo. Leggetelo!

4 commenti:

davide garota ha detto...

ma chi se ne frega di Hicksville!
La gente vuol vedere il nostro fumetto!
Butta su due vignette, dai!

GiovanniMarchese ha detto...

uahuahuahuah :D !!!!
Un'altra piccola anteprima di Invito al massacro è proprio quello che avevo in mente per il prossimo post! ;)
p.s. cmq Hicksville è da leggere!

Simone Rastelli ha detto...

Il ricordo che ho della lettura di Hicksville è quello di un'emozione prima crescente, poi smorzata dalla delusione. Son passati un po' di anni e magari è il momento buono di rleggerlo.

GiovanniMarchese ha detto...

a me è piaciuto più adesso che allora, ma è risaputo che le seconde letture sono sempre più lucide.