mercoledì 4 gennaio 2012

Un bravo editor è oro puro

"Un bravo editor è oro puro", così scriveva l'altro ieri Onofrio Catacchio, talentuoso disegnatore di fumetti, commentando il post precedente sulla mia bacheca Facebook.
Ebbene sì, a proposito di narrazione sequenziale, la valutazione andrebbe mirata al complesso di sceneggiatura e illustrazione, testo e interpretazione grafica, ma talvolta le storie a fumetti non girano bene, non reggono, non funzionano. Quando c'è qualcosa che non torna nel fumetto e si avverte uno stridore vuoto il più delle volte è un problema di sceneggiatura o di interpretazione inadeguata del disegnatore. Queste cose può prevenirle un buon editor - o correttore di bozze che dir si voglia - che nello specifico del fumetto dovrebbe avere la capacità di valutare attentamente sia la scrittura che il disegno di un fumetto. Personalmente ho avuto a che fare con diversi editor tra saggistica, fumetto e letteratura. Alcune volte è andata meglio di altre. L'editor deve intuire il talento prima che si manifesti, ma cosa distingue un buon editor? Fermo restando che scrittura e disegno restano prerogativa degli autori, l'editor dovrebbe possedere la capacità di percepire quando una storia non è strutturata al meglio, dovrebbe aiutare gli autori a rimettersi in discussione per far emergere quello che hanno da dire senza sprechi o lungaggini, centrando il focus narrativo. Segnalando i passaggi a vuoto, i trucchi, le insegne luminose, le cose già viste e già dette. L'editor è un buon guardiano. Infine, è necessario che l'autore maturando impari a essere "editor di sé stesso", smetterla di inseguire quel "desiderio informe di partecipare alla festa" per concentrarsi invece sulle cose da dire e sul come dirle. Non omologarsi. Insomma, se un bravo editor è oro puro, un bravo autore è plutonio!

7 commenti:

Marco Pellitteri ha detto...

Mi è piaciuto molto il tuo breve pezzo.
Poiché sono un editor, ti devo però correggere su due cose: non “Ebbene si” ma “Ebbene sì” e soprattutto, perdonami, un editor non è un correttore di bozze. Sono due cose molto diverse. L'editor, in italiano e nell'accezione che intendiamo qui, è il “supervisore editoriale”, laddove il correttore di bozze... corregge le bozze! Cioè deve fare attenzione che i testi alfabetici siano composti con tutti i crismi: grammatica, ortografia, sillabazione, sintassi, lessico. Mi risulta difficile associare la figura del correttore di bozze alla parte grafica dei fumetti, ma solo a quella alfabetica e solo al mero livello redazionale (che pure è importante). Per il funzionamento della storia dal punto di vista narrativo e grafico, l'editor svolge un lavoro artistico-scientifico-editoriale-strategico molto più avanzato e determinante e può a volte includere il lavoro di correzione di bozze (ma non può avvenire l'inverso).
Salutoni
Marco

GiovanniMarchese ha detto...

Avrei dovuto immaginare che avresti trovato qualcosa da correggere anche in un post... (n.b. per coloro che non lo sapevano, il Pellitteri è stato già mio editor per Leggere Hugo Pratt e per qualche breve saggio!) Si, un buon editor è qualcosa di più di un correttore di bozze, ma spesso è anche uno che spacca il capello in quattro, sappiatelo!

GiovanniMarchese ha detto...

p.s. naturalmente ho corretto "Ebbene sì" ;)

vostok ha detto...

Io e Cammo alla Marvel abbiamo avuto a che fare con Axel Alonso. Axel ci ha fatto osservazioni, parlo naturalmente solo per la parte grafica, da "lettore". Un lettore "alfa" e privilegiato che ha dato un paio di consigli esclusivamente sul senso di lettura, sullo story telling "visuale" della storia., non so come abbia lavorato sull'aspetto testo. Ma io l'ho trovata veramente un lettura attenta e analitica di vignette e ritmo. Consigli che abbiamo applicato (e vorrei vedere!) perchè in definitiva aveva ragione su tutti i fronti. La pagina sarebbe potuta andare bene comunque, ma, applicando le sue dritte "funzionava", era inattaccabile. Ripeto: Il suo era un approccio da lettore, un lettore molto attrezzato e come tale da me apprezzato. Credo che attualmente sia l'editor in chief della Marvel.

Catacchio

GiovanniMarchese ha detto...

Ecco, mi viene da pensare che un buon editor debba incarnare una sorta di sguardo altro e dall'alto, un lettore "alpha" appunto. Un guardare lontano. Qualcosa di simile, credo, alla sensazione che da autori si prova quando si rileggono le proprie cose dopo un lungo tempo e si notano i difetti. Catacchio, detto in questi termini un buon editor è davvero oro puro! :)

Marco Pellitteri ha detto...

E' possibile che a volte, come l'editor di saggistica per saper far bene il suo lavoro è bene sia anch'egli scrittore/saggista (e, aggiungo, secondo me aiuta molto che abbia anche una formazione scientifica), così l'editor di narrativa per supervisionare un romanzo o un fumetto è bene sia anche un esperto autore.
Credo anche, tuttavia, che un compito dell'editor sia quello di mettersi nei panni del lettore medio (non so se intendevate quello con "lettore alfa"): capirà il lettore medio questo tipo di passaggio fra le vignette? Capirà questo riferimento?
Comunque queste sono solo mie idee, perché io non sono un editor di fumetti: non faccio questo mestiere, date le mie convinzioni, perché non sono un fumettista e non credo avrei fino in fondo le competenze e la sensibilità artistica per farlo.

GiovanniMarchese ha detto...

Tutto bene, purchè si eviti quella sensazione fastidiosa data dai libri "costruiti a tavolino". Un libro deve essere anche un banco di prova per il lettore, per certi versi. Sarei curioso di sapere come e quando è emersa la figura dell'editor. Con Gertrude Stein, forse?